«È allarme mafia per i turisti in visita all'Expo»

Nella relazione del comitato voluto dal Comune non solo timori sui cantieri ma anche per gli ospiti

Il boom che in questi anni ha vissuto il settore dei bed and breakfast potrebbe avere uno dei suoi motori nella malavita: secondo il presidente del comitato antimafia del Comune Nando Dalla Chiesa, esiste a Milano una «offerta ricettiva clandestina e parallela a quella legale».

L'ex senatore, che conosce bene il settore anche perchè suo figlio ha aperto un'ostello a due passi dal Duomo, ha illustrato la situazione: «I clan della 'ndrangheta e provenienti dalla Campania si stanno organizzando per affittare appartamenti in zone appetibili della città per poi subaffittarle ai turisti in visita per Expo senza essere visti e registrati». E ha chiesto per questo motivo «al Comune di Milano di offrire un turismo sicuro e di non far finire i turisti senza saperlo nella mani di malintenzionati». Questo fenomeno ha spiegato Dalla Chiesa- «è stato già segnalato così come il fatto che chi ha avuto la stessa idea, senza appartenere ad un clan, è stato prontamente scoraggiato dall'intraprendere questo tipo di affari».

E nonostante questa pressione della malavita negli ultimi anni a Milano si è registrato un vero boom di queste attività: secondo una ricerca della rivista Millionaire, se nel 2005 si contavano appena 24 bed and brekfast, cinque anni dopo si era già a 163. Ed esistono ormai anche siti come www.aprireunbedandbreakfast.com dove si imparano alcune regole base per cominciare un lavoro di questo genere. Attività che già nel 2011 veniva segnalata dal Sole24Ore come semplice da aprire, per le poche norme che la regolano rispetto a quelle alberghiere, e alla portata di chiunque avesse anche solo una stanza in più a disposizione.

Ma alla presentazione della quinta relazione del comitato antimafia comunale, definita urgente dal sindaco Pisapia, è stata lanciato anche un allarme più generale: c'è almeno un'azienda guidata da un pregiudicato a cui è stato affidato un appalto da Expo spa senza un'adeguata certificazione antimafia e non l'unica situazione a rischio, quindi bisogna agire con controlli più numerosi e rigorosi. Ma il fatto non scuote le certezze del sindaco Pisapia: «Per Expo 2015 sono molto tranquillo anche perchè se riusciremo a lavorare bene insieme come fatto fino ad ora, tutte le istituzioni coinvolte, riusciremo a contrastare quello che è ancora un obiettivo della mafia cioè infiltrarsi dove ci sono soldi e possibilità di guadagno. Milano è forte ed è capace di contrastare questi tentativi». Il problema c'è e va affrontato, ma senza timore: «Con questa relazione abbiamo voluto lanciare un allarme, non l'allarmismo, la mafia non passerà».

Intanto è stata presentata la relazione e «con una certa urgenza - come ha sottolineato Dalla Chiesa - e che riporta episodi rilevati dalle polizie locali dei Comuni interessati dai lavori legati ad Expo e chesono già state segnalate all'autorità competente».

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