Più passano le settimane e più guardare i conti del San Raffaele è roba da pelle d'oca. Il debito continua a crescere e le cifre del deficit sono esorbitanti. La perdita dell'ospedale è aumentata a fine luglio a 8,53 milioni (al 30 giugno ammontava invece a 6,09 milioni). Per questo, scrive l'amministratore delegato Nicola Bedin, «il piano sul personale si fa sempre più urgente». Questo l'ennesimo messaggio lanciato alle sigle sindacali in vista dell'incontro definitivo di oggi. Se in giornata non si arriverà ad un accordo, allora l'azienda procederà con i 450 licenziamenti necessari tra infermieri, tecnici e amministrativo. E i tagli potrebbero essere effettivi già entro la fine dell'anno. Non si può più aspettare, questa è «l'ultima chiamata». Nonostante l'aut-aut, i sindacati non mollano di un centimetro e parlano di «ricatto». Dal canto loro tuttavia c'è stata una chiusura totale verso qualsiasi proposta: un no secco ai tagli del personale chiesti all'inizio di settembre e un no altrettanto secco all'eliminazione dei premi aziendali per i dipendenti senza toccare le buste paga.
A poche ore dalla riunione clou, Bedin ribadisce l'invito a trovare una strada condivisa. «Non c'è più alcuno spazio per dilazioni di sorta, essendo la situazione di tutta evidenza e chiarezza, non ci resta che attendervi - scrive il manager ai rappresentanti sindacali - per la condivisione del programma, all'incontro». Il modo di agire del San Raffaele targato Giuseppe Rotelli è «ricattatorio» sostiene invece la Rsu dell'ospedale di via Olgettina che fa notare all'azienda come gli stipendi degli infermieri, dei tecnici e del personale non dirigente siano «già parecchio risicati». La rappresentanza sindacale si dice comunque pronta a incontrare l'azienda, a patto che i vertici consegnino un'informativa «che affronti la situazione dell'ospedale e trovi le soluzioni». Tuttavia questo non significa, scrivono i rappresentanti Rsu all'azienda «accettare le vostre condizioni o pregiudiziali, confronto al quale siete voi ad essere indisponibili».
Il cda dal canto suo fa notare che c'è stata una chiusura totale anche sulla proposta anti-licenziamenti: cioè sul piano alternativo per sistemare i conti che prevedeva un sacrificio economico «spalmato» su tutto il personale. «Quella del 19 settembre era una misura del tutto alternativa al licenziamento collettivo. Quest'ultimo programma richiede la vostra condivisione - scrive l'amministratore delegato ai sindacati - e pertanto è affidata alla vostra responsabilità l'evitare il predetto licenziamento collettivo».
Oggi sarà anche il giorno dell'incontro tra il vice del San Raffaele, Gabriele Pelissero e l'assessore regionale alla Sanità Luciano Bresciani a cui i sindacati avevano chiesto di intervenire per una mediazione politica.
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