Cronaca locale

Allarme sicurezza a Milano: come è entrato in tribunale un uomo armato di pistola?

Proprio oggi Alfano aveva riunito il comitato di sicurezza per Expo. Renzi ammette: "Evidenti falle nel sistema". E Orlando: "Sono stati fatti degli errori"

Allarme sicurezza a Milano: come è entrato in tribunale un uomo armato di pistola?

Ai varchi d'ingresso del tribunale ci sono i metal detector. Uno di questi, però, non funziona. Ma non è da lì che, questa mattina, è entrato un uomo armato di pistola. Lo ha fatto esibendo un tesserino falso ed evitando, in questo modo qualsiasi controllo. Nella Milano che fra un mese aprirà a Expo 2015 torna alto l'allarme sicurezza. Mentre il killer freddava tre , si riuniva il comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal ministro dell’Interno Angelino Alfano, per fare il punto sugli aspetti connessi alla pianificazione del sistema sicurezza in vista dell’inaugurazione di Expo 2015. Incontro che, appena sono arrivate le prime notizie dal Palazzo di Giustizia, è stato immediatamente interrotto.

"È sconvolgente che una persona qualunque possa entrare armata a Palazzo di Giustizia". Dopo la sospensione del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni esprime le preoccupazioni e i timori che hanno assalito tutti i milanesi e gli italiani quando hanno saputo della sparatoria. Come è riuscito a entrare in tribunale un uomo amarato di pistola? Che fine hanno fatto i controlli? E ancora: come è riuscito a uscire e raggiungere Vimercate in moto senza che nessuno se ne accorgesse? "Non si è trattato di una organizzazione che ha compiuto dei sopralluoghi - ha commentato Maroni - e questo e ancor più sconvolgente". Anche il presidente Anac Raffaele Cantone si è dimostrato seriamente allarmato per quanto accaduto: "È una cosa sconvolgente... dovrebbe essere impossibile entrare in un Tribunale e sparare...". Invece, è possibile. Soprattutto se uno dei metal detector non funziona, soprattutto se basta esibire un tesserino falso per evitare i controlli. Come ha riferito il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati, Giardiello è infatti riuscito a entrare dalla porta riservata all'accesso di magistrati, avvocati e cronisti.

Il primo ad ammettere che il sistema Italia non è sicuro è stato proprio Matteo Renzi: "Qualcosa non ha funzionato...". "Il controllo - ha avvertito - non può permettersi di avere buchi e falle come quelli che ci sono stati nel tribunale di Milano". Nonostante l'ammissione di colpa, il premier ha invitato la politica a non "strumentalizzare gli eventi" dubitando dei controlli che sono stati messi a punto per Expo 2015. "Il Paese - ha assicurato - non è in uno stato di terrore". Dopo di lui anche Andrea Orlando e Alfano hanno ammesso il fallimento.

"Il sistema - ha detto il Guardasigilli - ha visto compiersi un insieme di errori gravi che le indagini dovranno chiarire". Restano, purtroppo, troppi quesiti: come è possibile che un imputato entri in un tribunale con una pistola in tasca? Come è possibile un buco nella sicurezza di un tribunale così importante come quello di Milano? Se un killer da solo è riuscito a violare il Palazzo di Giustizia di Milano cosa riuscirebbe a fare una cellula terroristica?

Commenti