Era il 12 aprile 1928 quando venne inaugurato l'Istituto Nazionale dei Tumori, il 1 maggio iniziò l'attività clinica con il ricovero di 23 pazienti, tutte donne. L'idea di base, come dichiarato dal fondatore Luigi Mangiagalli, era che «il cancro venisse curato da cancerologi». Oggi, novant'anni dopo, l'INT è il primo dei 12 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico oncologici italiani con 18.056 ricoveri annui, 1 milione 214.985 prestazioni ambulatoriali, 464 posti letto, 27 laboratori di ricerca, oltre 2000 tra medici oncologi, ricercatori, personale infermieristico, impiegati, collaboratori e borsisti.
L'Istituto è stato indicato dalla regione come ente attuatore della Rete Oncologica Lombarda (ROL), una comunità scientifica che ha permesso non solo un aggiornamento costante di tutti gli specialisti che in Lombardia si occupano di oncologia, ma anche «la condivisione di buone prassi e di linee guida che hanno consentito cure appropriate e mirate per i tanti nostri pazienti dichiara il governatore lumbard Attilio Fontana. È all'esame una proposta di nuova ROL che vede l'Istituto quale ente attuatore e che mira a realizzare una rete di cura delle patologie gestita a tutti i livelli: clinico, organizzativo e scientifico. L'obiettivo è quello di migliorare ulteriormente l'appropriatezza delle cure e assicurare equità di trattamento su tutto il territorio regionale».
Nel 2017 le persone che hanno avuto una storia di neoplasia sono 3 milioni 304.658, pari al 5,4 per cento dell'intera popolazione, con un aumento del 24 per cento rispetto al 2010. Di questi, il 27 per cento può essere definito «già guarito» e un ulteriore 20 per cento convive con la malattia per un periodo sempre più lungo.
«I progressi avvenuti in questi novant'anni sono innegabili: possiamo dire che ora si riesce a guarire il 65 per cento dei nuovi tumori, in certi casi l'80-90 per cento con un aumento della prevalenza: un italiano su 20 oggi vive con una esperienza di tumore» precisa il direttore scientifico Giovanni Apolone. Per quanto riguarda la ricerca: Nel 2016 sono stati condotti oltre 640 studi clinici: questo ha permesso a quasi 25mila pazienti di entrare nei protocolli di ricerca. Nel portfolio dell'Istituto si contano anche 16 brevetti e 5 Registri di Patologia Istituzionali indispensabili per determinare la prevalenza delle patologie e valutarne i fattori.
Il percorso dell'Istituto non si arresta. «Stanno per partire i cantieri della Città della Salute a Sesto San Giovanni, nell'ex area Falck - annuncia l'assessore al Welfare Giulio Gallera -. Bisogna essere coriacei per riuscire a realizzare una struttura pubblica così importante, ma siamo determinati.
La bonifica dei terreni è stata conclusa e siamo protni per realizzare un sistema pubblico integrato di funzioni complesse e di eccellenza clinica e scientifica in ambito oncologico e neurologico. La nuova struttura si prepara ad accogliere anche un polo di alta formazione medico-scientifica, realizzato in partnership con l'Università degli Studi di Milano e con l'Università di Milano Bicocca».
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