Altitonante lascia la giunta E in Aula indennità al 10%

Il sottosegretario si dimette. E al Consiglio è già partito l'iter per la sospensione. Stipendio già ridotto del 90%

Alberto Giannoni

Fabio Altitonante non è più un sottosegretario della Regione. L'esponente di Forza Italia - da martedì agli arresti domiciliari per il coinvolgimento nell'inchiesta su appalti e corruzione - era stato subito sospeso dal governatore Attilio Fontana. Ma ora si è dimesso dall'incarico in giunta, rimettendo le deleghe all'area Expo. La lettera di Altitonante è stata firmata l'8 maggio, ma è arrivata a destinazione ieri.

Al momento, al gruppo regionale non risulta che Altitonante abbia lasciato il consiglio regionale, ma su questo piano operano le norme, attentamente studiate dagli uffici legali del Pirellone. Il decreto 235 del 2012, attuativo della «legge Severino», prevede che - in presenza di una misura cautelare - scatti la sospensione di diritto dalla carica di consigliere regionale. Il principio che ispira le norme è quello per cui un organismo collegiale deve lavorare, almeno potenzialmente, nel pieno della sua composizione. La procedura di legge stabilisce che la cancelleria del tribunale, o la segreteria del pm, informino delle misure adottate il prefetto, che a sua volta comunica tutto alla presidenza del Consiglio dei ministri. Questi passaggi sarebbero già stati esperiti. Il governo, poi, deve adottare un provvedimento che accerti la sospensione, notificandolo al Consiglio regionale, per «i conseguenti adempimenti di legge». Cioè per la surroga, destinata a operare per il tempo in cui permangono le misure. Probabile che, fin dal prossimo Consiglio, la surroga possa essere già scattata. In questo caso, il primo dei non-eletti nella lista di Fi è un altro sottosegretario, Alan Rizzi. Il secondo dei non-eletti sarebbe Maurizio Broccanello (e questo sarebbe rilevante nel caso in cui ci fossero altre dimissioni future, magari per prossime elezioni).

E mentre va avanti questo iter per la surroga temporanea, l'indennità del consigliere Altitonante è già stata ridotta, in modo automatico fin dall'esecuzione della misura, e questo lo prevede lo stesso decreto, che rimanda - per la misura - alle norme regionali. E la legge lombarda del 2013 stabilisce che ai soggetti sospesi l'indennità sia ridotta del 90%.

Intanto l'altro azzurro sottoposto a misure cautelari, ma in carcere, cioè Pietro Tatarella, si è già dimesso dal Consiglio. E tramite il suo legale dichiara: «Ho documenti che provano che sono state svolte solo attività lecite».

«Il mio assistito è molto giù ma aspetta con fiducia di poter spiegare la sua posizione, quando avremo preso conoscenza di tutta l'imponente mole probatoria raccolta dalla procura - ha spiegato il difensore - Tatarella sostiene di aver svolto solo attività professionali, non c'è mai stata nessuna attività di corruttela, né vendita di pubbliche funzioni. Ha i documenti che possono provare che ci sono state solo attività lecite». 

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