Il 7 dicembre al dal Verme saranno ricordati con la Medaglia alla Memoria l' ex capo del pool di Mani Pulite Francesco Saverio Borrelli e l' ex presidente della Provincia ed esponente Pd Filippo Penati, che con la giustizia ha dovuto combattere fino alla fine, accusato per presunte tangenti sul «Sistema Sesto» e poi assolto (era rimasto aperto il capitolo Corte dei Conti). Saranno ricordati l' ex presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, il tassista eroe Eugenio Fumagalli, travolto e ucciso sulla Milano-Meda dopo essersi fermato a soccorrere i feriti in un incidente, don Luigi Melesi, cappellano per 30 anni a San Vittore e mediatore della consegna dell' arsenale delle Br al cardinal Martini e Carla Casiraghi, ultima custode del Vicolo dei Lavandai. É durato quattro ore, dalle 16.30 alle 20.30, il conclave convocato ieri tra i partiti a Palazzo Marino per arrivare alla rosa dei premiati. E le polemiche più accese sono state su Borrelli e Penati, con Lega e Forza Italia che hanno bocciato entrambi (anche se Penati era stato proposto dall'azzurro De Chirico e condiviso dal Pd) e anche Basilio Rizzo si è espresso contro la Medaglia all'esponente dem. Su Borrelli il centrodestra aveva già messo il veto nel 2002, quand'era in vita e incitava a «resistere, resistere, resistere» contro le politiche di Berlusconi. E «Mani Pulite - sostiene ora il capogruppo Fi Fabrizio De Pasquale - è stata una finta rivoluzione, un tentativo di eliminare alcuni partiti salvandone altri». Di Penati dice: «Bravo politico del Pd ma la sua azione in Provincia non ci è mai piaciuta». Al partito Democratico contesta di aver dato «una botta al giustizialismo con Borrelli e una alla difesa postuma di Penati». Squinzi era candidato da Fdi e ha raccolto la piena unanimità. Carla Casiraghi sembrava destinata a un attestato ma è stata inserita alla fine a pieno diritto tra le Medaglia alla Memoria. Su Borrelli in mattinata il sindaco aveva ammesso che un riconoscimento post mortem «sarebbe giusto» ma lasciando piena libertà di scelta al consiglio comunale.
Saranno 15 invece gli Ambrogini d'oro e 20 gli attestati a gruppi di persone, singoli e associazioni. Fuori un po' a sorpresa il patron di Coima Manfredi Catella e il cantante italo-egiziano vincitore del Festival di Sanremo Mahmood e il campione di basket Danilo Gallinari, proposti da Fi e i giornalisti Mario Giordano e Alfonso Signorini proposti dalla Lega. Riceveranno la Medaglia invece il cantautore Vinicio Capossela, l'architetto Cini Boeri, madre di Stefano e Tito, il paroliere Mogol, più volte candidato negli anni passati dal Carroccio, il cantante Ricky Gianco, il portiere della Juventus e della Nazionale femminile di calcio Laura Giuliani (candidata da Anita Pirovano di Milano Progressista), lo scrittore e vincitore del Premio Strega Antonio Scurati, il patron di Kartell e presidente del Salone del Mobile Claudio Luti. Ancora: il sindaco Beppe Sala consegnerà il riconoscimento a Sultana Razon Veronesi, vedova dell'oncologo Umberto, scrittrice e sopravvissuta al lager di Bergen-Belesn, a Lella Costa, al nuotatore paralimpico Simone Barlaam, sette volte campione del mondo, a Stefano Achermann (amministratore delegato di Be Consulting), a Mario Ferrari (imprenditore della società di comunicazione Ferrari Consulting), all'artista Emilio Isgrò, al chirurgo ortopedico Francesco Malerba e a Sonia Peronaci, fondatrice di «Giallozafferano»). Dieci uomini e cinque donne, le «quote rosa» in questo caso non sono ancora entrate nel metodo di scelta.
Passando invece agli attestati, c'erano 69 candidature sul tavolo e hanno passato il «turno» e ritireranno il riconoscimento i rappresentanti e dell'associazione Amici della Triennale, di Portofranco onlus, Retake Milano, Opera Pizzigoni, Massa Marmocchi Milano (che accompagna i bimbi a scuola in bici) e «Laudato sì, un'alleanza per il clima, la terra e la giustizia sociale» (mentre restano fuori gli «amici» di Greta Thumberg, la costola milanese di Fridays for Future nata da troppo poco tempo). Attestato al giornale free press Leggo, al fotografo Paolo Liaci, a «Milano Città Stato» (anche se sono stati richiesti approfondimenti perchè l'associazione avrebbe meno di 10 anni), a Spazio Teatro 69, Istituto Beata Vergine Addolorata, Centro Assistenza Medico Legale cardinal Schuster, a Cidiesse, Asd San Gabriele Basket.
Si prosegue con la bottega più antica di Milano, la «Ditta Guenzati», il negozio di abbigliamento che ha dovuto trasferirsi da zona Cordusio a via Agnello ma «resiste», con Emit Feltrinelli, con Abdellah Mouhib della Fondazione Arca (anche in questo caso c'è un approfondimento in corso), con lo scrittore e filosofo Igino Dominin, Nino Lo Bianco (presidente di Bip, Business Integration Partners) e Agostino Picicco (avvocato e giornalista).Chiara Campo
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.