Una legge regionale che valga per tutti i Comuni lombardi e a maglie ancora più strette. Obiettivo: regolamentare le aree adibite a moschee e altri luoghi di culto non cattolici. La norma simbolo è quella sui posteggi: le aree per le auto devono essere ampie almeno il doppio degli edifici per la preghiera. E poi torna la carta referendum: i consiglieri regionali di Lega, Lista Maroni e Fratelli d'Italia chiedono che diventi obbligatorio per un nuovo luogo di culto. Per tutte le religioni ma non per le chiese cattoliche, «perché i rapporti tra la Chiesa e lo Stato sono già regolati dal Concordato».
Il capogruppo leghista, Massimilano Romeo, si dice convinto che la religione islamica per alcuni aspetti violi la Costituzione: «Sulla sacralità della vita, la libertà di scelta, pari dignità tra uomo e donna, ha qualche contrasto con il nostro ordinamento giuridico». E spiega di considerare il tema un banco di prova per il centrodestra. Ma la sintonia non è piena. Positivo Raffaele Cattaneo, presidente del consiglio regionale, Ncd, anche se precisa: «Non bisogna dimenticare che la libertà religiosa è un valore inalienabile». Le perplessità abitano soprattutto in Forza Italia. La coordinatrice regionale, Mariastella Gelmini, ha già detto un no secco all'ipotesi di nuove moschee, vista l'attuale situazione di allarme internazionale.
In sintonia con la Lega Riccardo De Corato. L'ex vicesindaco è critico con la giunta Pisapia: «Abbiamo firmato il pdl perché sull'onda di Milano l'elenco dei Comuni di centrosinistra che sono diventate immobiliari islamiche è enorme. A Milano hanno messo a bando quattro luoghi: avendo l'Islam una disponibilità finanziaria superiore a evangelisti e buddisti, è chiaro che il problema sono le moschee». De Corato critica Pisapia per non voler ricorrere al referendum consultivo già previsto nello Statuto: «Qual è il problema di consultare i cittadini, sentendo così anche molti musulmani che votano? A Milano ci sono centomila musulmani ma quelli che pregano al Ramadan sono diecimila. Ho seri dubbi che nuove moschee siano una richiesta di tutta la comunità musulmana».
La proposta di legge, oltre al referendum, prevede una serie di strumenti urbanistici. In prossimità delle aree di culto (compresi i centri culturali) è necessaria la presenza di strade adeguate e di una consistente area parcheggio (il 200% della superficie dell'edificio di culto). E poi distanze tra edifici di culto differenti.
Contraria l'opposizione. Alessandro Alfieri, segretario regionale Pd, critica la Lega: «Va avanti a colpi di referendum, lunghi e costosi. Una scorciatoia per evitare di assumersi responsabilità. Al posto di fare demagogia, chi guida la Lombardia dovrebbe mettere in grado i sindaci di affrontare le emergenze immigrazione, dando loro risorse e poteri».
A stretto giro di posto arriva la stroncatura di Giuliano Pisapia. «È una proposta di legge sbagliata e con nessuna dignità costituzionale» dice il sindaco.
Ma Forza Italia e Fdi chiedono al più presto di convocare un consiglio comunale e una commissione sul tema dei futuri luoghi di culto. «Il referendum non ci convince, ma queste non sono questioni che riguardano solo Pisapia e Majorino. Toccano l'intera cittadinanza e vanno discusse» dice il capogruppo azzurro, Fabrizio De Pasquale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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