Maurizio Lupi è per il Sì al referendum costituzionale del 4 dicembre. Ma nel suo partito non sono molti a vederla come lui, almeno a Milano.
L'ex ministro, oggi capogruppo alla Camera, è l'uomo più in vista dell'Ncd lombardo (oggi Lombardia Popolare). E a giugno è stato capolista di «Milano popolare» alle elezioni comunali di Milano. Il suo partito, nella regione più importante d'Italia, sembra orientarsi per il No. «Un No parisiano» lo chiama, sorridendo Matteo Forte, che di Milano popolare è consigliere comunale. Parisiano perché simile a quello che ha scelto Stefano Parisi, candidato sindaco a giugno e oggi promotore di «Megawatt». «Se vince il No - spiega Forte - come dice Parisi non ci sarà il caos, ma forze responsabili che dovranno promuovere un'Assemblea costituente». Da amministratore locale, Forte dice No soprattutto per un motivo: «Si cristallizzano nella Costituzione i tagli dal centro con possibilità per gli enti locali di aumentare le aliquote e la pressione fiscale generale» sintetizza, sottolineando che questo è l'argomento che più interessa ai cittadini. «Tagli dal centro e aumenti delle aliquote in periferia». Senza neanche risparmi reali. Non solo, c'è il tema Senato: «Il rischio è quello di trasformare davvero il secondo ramo del Parlamento in un ente inutile, c'è poi un effetto di «complicazione legislativa». Altro argomento, milanese: «Se passa il Sì ci dovrà essere un maggior impegno per ottenere per la nostra area metropolitana una fiscalità di vantaggio». Per il No anche il vicecoordinatore comunale Ncd Federico Illuzzi, secondo il quale la riforma «va esattamente nella direzione opposta al principio di sussidiarietà». «Meno competenze alle regioni, più allo Stato, che quando vuole può comunque intervenire. In più potestà legislativa a un senato composto da membro non eletti direttamente dal popolo».
Ma per il No, in Ncd, si sarebbe schierato anche l'altro vice coordinatore, Massimiliano Bombonati. E diversi consiglieri municipali, mentre il presidente del municipio 5 Sandro Bramati, si è già mostrato molto scettico sull'operato del governo Renzi.AlGia
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