Cronaca locale

Altro schiaffo alle vittime: ricalcolo di pena per Kabobo

Ricalcolata e ridotta nuovamente la pena all’uomo che nel 2013 uccise tre passanti a caso a colpi di piccone

Altro schiaffo alle vittime: ricalcolo di pena per Kabobo

Un altro sconto di pena per Adam Kabobo, l'immigrato clandestino di origine ghanese che, alle prime luci del'11 maggio 2013, uccise a colpi di piccone tre passanti scelti a caso che stavano camminando per le strade del quartiere Niguarda, a Milano. Come riportato da MilanoToday, adesso l’omicida dovrà scontare meno di 23 anni. Per l’esattezza la Cassazione lo ha condannato a 22 anni e otto mesi di carcere. Precedentemente invece la pena era di ventotto anni, poi ridotti a ventiquattro nel 2020, e infine a neanche 23 dopo la decisione dei giudici di terzo grado. Kabobo si trova ora recluso nel carcere di Opera.

La furia di Kabobo

L’uomo, arrivato a Lampedusa nel 2011, quel tragico giorno di metà maggio aveva ferito due uomini e uccisi altri tre prima di essere fermato dalle forze dell’ordine tra le vie Adriatico e Monterotondo e piazza Belloveso, nel quartiere milanese di Niguarda. Con rito abbreviato il ghanese era stato quindi condannato per i tre omicidi a vent'anni di carcere. I giudici riconobbero all'imputato la semi-infermità mentale ritenendo che la sua capacità di intendere fosse "grandemente scemata" al momento dei fatti ma "non totalmente assente".

Quel giorno di maggio di quasi nove anni fa Kabobo, armato di piccone, aveva aggredito per le strade chiunque gli capitasse a tiro, uccidendo tre persone e ferendone altre due. Durante i suoi racconti ai periti del tribunale lo straniero aveva raccontato di aver agito in quel modo a causa di alcune voci che sentiva nella sua testa e che parlavano di massacri in corso nel nord del suo paese, il Ghana appunto. Processato con rito abbreviato, si era visto concedere l'attenuante del vizio parziale di mente. Per i due tentati omicidi aveva subito una ulteriore condanna a otto anni. In seguito il magistrato aveva calcolato il cumulo di pena, considerando la connessione tra i due reati e, quindi, le due condanne.

Aveva anche devastato il carcere

Per ben due volte gli avvocati in difesa di Kabobo avevano impugnato in Cassazione proprio questi calcoli e li avevano contestati. Alla fine si è così arrivati alla condanna stabilita dalla Cassazione di ventidue anni e otto mesi di carcere. Da ricordare che nel febbraio del 2019, nel carcere di Opera dove sta scontando la condanna per triplice omicidio, Kabobo aveva devastato il carcere e gli agenti di polizia penitenziaria non avevano avuto altra scelta che chiedere l'autorizzazione a sedarlo con una iniezione. Puntura poi praticatagli non senza difficoltà.

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