Il giardino del complesso residenziale di via dei Valtorta 8/10 - un gruppo di palazzine recintate da un cancello e rivestite in piastrelle di klinker chiare - sembra separare un mondo a parte dalle zone molto vissute e spesso critiche della grande area intorno a viale Monza che è Turro. In questo tratto di strada a senso unico, pieno di siepi ma privo di negozi, di locali e bar, le telecamere sono invisibili agli occhi (non ci sono cartelli che indichino la videosorveglianza) ma perfettamente funzionanti. Riservatezza, infatti, spesso fa rima con forme di sicurezza meno appariscenti seppur non meno efficaci.
Solo grazie a questi occhi elettronici infatti la polizia ha potuto rendersi conto che un pensionato residente nello stabile con la moglie e i figli - il signor De Zordo - venerdì intorno alle 10.30 non era rimasto vittima di una caduta accidentale da una delle tante scalinate che dividono la carreggiata principale dagli stabili e dalle aree verdi che le circondano. Lo hanno trovato a terra, privo di sensi e con coaguli di sangue che gli uscivano dagli occhi e dal naso, un'anziana vicina e il portinaio, il signor Salvatore. Che si è affrettato a chiamare i soccorsi.
La polizia è arrivata in un secondo tempo. Quando il figlio della vittima ha chiamato la questura consegnando il filmato estrapolato dal circuito di videosorveglianza dello stabile. Immagini che si era affrettato a farsi mostrare dalla portineria una volta accertato che il padre non aveva più né il Rolex al polso né il portafogli. E che mostrano una violentissima aggressione per mano di un uomo tarchiato in jeans, maglietta e scarpe da ginnastica rosse. Un romeno di 29 anni con precedenti per rapina e lesioni - fermato domenica pomeriggio in uno stabile non lontano da via dei Valtorta, in via Val di Non 4 (zona Precotto) - e che risponde al nome di Chester Caldararu.
I poliziotti del commissariato di zona, Villa San Giovanni, hanno dato più di una mano alla squadra mobile per rintracciare quello straniero con un particolarissimo tatuaggio sul braccio destro, trasandato, basso, in carne, barba lunga. Che in zona sembra nessuno avesse mai notato, ma che da un pezzo risulta vivere di espedienti.
«Il romeno deve essere stato attratto da quel complesso residenziale tra le siepi, distanziato dalla strada da una sorta di fossato nell'erba e all'apparenza incustodito - spiega un investigatore che lavora in zona -. È entrato, poi ha notato l'anziano da solo e lo ha assalito. Ci è andato giù duro, ma questa gente non ha mezze misure.
Se è un rom non lo so, ma importa poco: in quest'area di viale Monza non gira droga, non c'è criminalità tradizionale ma l'uomo aggredito è stato fortunato che qualcuno lo abbia notato a terra, nel giardino... Rischiava di restare lì, privo di sensi, per ore».
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