Ape-calesse, risciò e velocipedi: com'è strano muoversi a Milano

Ape-calesse, risciò e velocipedi: com'è strano muoversi a Milano

Ora ci manca la lettiga degli imperatori su triciclo motorizzato e poi per le strade di Milano possiamo dire d'aver visto ogni mezzo di trasporto per le nostre terga. Che l'invenzione della ruota sia stato uno squillo di sveglia nella mente del primate, si sapeva, ma che il cerchio primitivo sia ancora un turbo di novità nella fantasia bipede è una visione che consola, in questo mondo dove l'immaginazione sembra sia una prerogativa del pc.
L'ape calessino, col musetto da topo bionico, è uno dei due sfizi che si concede in questa estate il Mokinba Hotel. Al corpo della vecchia Ape made in Italy è stato applicato un divano su due ruote, per turisti che vogliono godere la visione della città all'aria aperta. Dallo stesso albergo spunta anche la versione milanese del tuk tuk, oppure taxi cubano, pittoresco ovetto sempre trirotato, ovvero numero di ruote tre, che trae il suo nome dal tipico rumore di tuk, tuk, tuk, appunto.
Simile è il risciò, che ha spopolato durante la settimana della moda. Meno rotondo come un pallone da calcio, assomiglia invece ad una ball da rugby e funziona a pedali. Il conducente deve pigiare di forza. Il velocipede viene usato alla stregua di un taxi e sta spopolando a Manhattan e a Londra, dove viene chiamato richshaw, da cui l'italiano risciò.
«Sono già seicento i volonterosi che si dichiarano disponibili a pedalare per lavoro» ha detto Roberto Peia, guidatore dei Pony express in bici, gli Urban bike messenger, che a Milano hanno già oltre cento e cinquanta clienti. Se il Comune darà l'approvazione, potrebbero essere molto utili per raggiungere la fiera di Rho-Pero o l'aeroporto di Linate, e la Provincia si sta dando fare per aprire la pista ciclabile che dalla stazione Garibaldi porti i turisti alla sede dell'Expo nel 2015.
Passiamo alle due, di ruote. Non solo la bicicletta sibila nella metropoli, ma spunta sempre più all'orizzonte il segway, quel manubrio con pedana che i più bizzarri adornano con un muso d'ippopotamo o di gatto. Si può affittare in piazza Sempione al Segway Tour Milano per godersi un girino fino al Castello Sforzesco.
La tecnica del congegno è semplice: si muove in base al baricentro del conducente. Se si sposta il proprio peso corporeo in avanti il «trabiccolo» marcia in avanti, se al contrario lo si tira indietro, il baricentro, il dueruote va in retromarcia.
Poche sere fa sotto i portici di corso Vittorio Emanuele un nutrito sciame di ragazzi circolava su pattini a rotelle, moda che già affolla molte altre città, che una volta alla settimana si vedono invadere alla sera da orde di pattinatori dell'asfalto.
Passando alle quattro e non rimanere nella tradizione per le nostre latitudini, si può andare sul bus a due piani che ricorda il vecchio due piani della City londinese. Benissimo, potrà dire qualcuno, ma la lettiga dell'imperatore romano a Milano no, non ci sta proprio! Dimenticando che il mezzo di trasporto è stato immortalato proprio da Manzoni, che fece passare per le vie della città proprio il potente Innominato su una lettiga. Non ancora ruota-dotata all'epoca.


Attendiamo questa innovazione e se non la fa Milano, quale altre città può permettersela? Un moderno Innominato su letto a rotelle: povera Lucia cosa dovrà inventarsi per sfuggirgli? Una maxi gonna con ruote. Non si sa mai. La moda potrebbe averla già pronta.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica