Aprirsi alla società civile e costruire un soggetto nuovo, una casa dei popolari, dei liberali e dei riformisti. Questo l'appello lanciato dagli esponenti lombardi più importanti di «Noi con l'Italia», il cartello elettorale che un anno fa si è presentato dentro il centrodestra. L'appello, rivolto a Forza Italia, è stato lanciato a Palazzo Pirelli dal coordinatore di «Nci», l'ex ministro Maurizio Lupi, insieme al deputato Alessandro Colucci, all'assessore lombardo Raffaele Cattaneo, al consigliere regionale Luca Del Gobbo e all'ex assessore regionale Mauro Parolini, che nelle liste di Forza Italia si è candidato alle europee. Proprio di Europa ha parlato Parolini, definendo «demenziale» l'idea di chi pensa «a un futuro per l'Italia fuori dall'Europa». Parlando del futuro degli azzurri, Lupi ha lanciato un messaggio che delinea una prospettiva politica comune: «Faccio un appello al tavolo delle regole di Forza Italia - ha detto - affinché non sia un regolamento di conti all'interno del partito. Bisogna aprirsi per costruire un soggetto più ampio che non divida ma unisca. Noi su questo siamo pronti».
Per i cattolici e i liberali, la presenza di un soggetto politico popolare è un'ancora di salvezza per il Paese: «A noi - dice Lupi - sta a cuore il futuro dell'area di centro per dare un futuro serio all'Italia. Senza una proposta politica di ideali e valori sparisce il centro e resta una destra e una sinistra e si dà spazio a sovranisti e populisti. La responsabilità è grande e la prima responsabilità ce l'ha FI che è il partito più grande di quest'area». «Abbiamo aderito subito all'appello fatto a gennaio da Berlusconi - ha ricordato l'ex ministro - è il momento dell'unità», «noi ci siamo, non ci sciogliamo, ci aspettiamo un segnale di apertura». Colucci ha sottolineato il concetto: «La divisione non serve a nessuno, bisogna aprire a tutte le esperienze appartenenti all'area liberale, popolare e riformista». I rappresentanti in Regione si sono dedicati in particolare al tema dell'autonomia. L'assessore Cattaneo ha intimato: «Basta traccheggiamenti, vogliamo al più presto l'autonomia differenziata. Non è la secessione dei ricchi, si deve completare la strada costituzionale perché serve a tutti». E Del Gobbo ha spiegato: «Ci sono temi sui quali non possiamo più aspettare, ad esempio la sanità. Ogni anno la Lombardia regala a Roma 54 miliardi di residuo fiscale. Chiediamo che una parte torni per la sanità e le imprese lombarde».
All'appello di Lupi e di «Nci» ha risposto la capogruppo di Fi Mariastella Gelmini, definendolo «interessante», «perché invita Forza Italia ad aprire le sue porte anche ad altri soggetti politici e civici». «È esattamente il percorso che abbiamo avviato».
«Per quanto mi riguarda - ha detto - la nuova Forza Italia, a prescindere dalle regole che ci daremo, dovrà essere inclusiva e il confronto dovrà essere sui temi: la centralità della persona e dell'impresa, la sussidiarietà, l'attenzione - nella logica dell'economia sociale di mercato - ai più deboli e a chi è rimasto indietro, la riduzione delle tasse per le famiglie e per le aziende, la crescita economica, il contrasto al populismo e ai sovranismi».AlGia
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