Appello del Pirellone al governo «Noi parte attiva sui migranti»

L'assessore Bordonali: «Profughi? Non possiamo avere solo oneri»

Alberto GiannoniNon è univoca la lettura dei dati che arrivano dall'Osservatorio regionale per l'integrazione e la multietnicità. Anche dentro il centrodestra, come noto, le idee sui fenomeni migratori divergono. E questo si traduce in commenti molto diversi anche sulle cifre che riguardano Milano e la Lombardia. Decisa l'assessore alla Sicurezza della Regione Simona Bordonali, della Lega Nord. Con 14.580 richiedenti asilo (14 per cento del totale), la Lombardia è la Regione che, al 30 marzo 2016, accoglie il maggior numero di migranti. Lo sottolinea il Pirellone, e l'assessore torna a chiedere al Governo «una decisa sterzata» nel gestire il fenomeno migratorio. «Non vogliamo essere solo spettatori e avere solo oneri - ha detto Bordonali nel corso della presentazione del rapporto dell'Osservatorio - ma chiediamo a gran voce di diventare parte attiva. Chiediamo al ministero dell'Interno di sedere tutti intorno a uno stesso tavolo per non assistere passivamente alla distribuzione di questi presunti profughi. L'ultimo dato ci dice infatti che in Lombardia ospitiamo 1.321.000 immigrati». «È anche necessario - ha proseguito - distinguere fra chi è presente sul territorio in modo regolare e i presunti profughi. Il numero dei siriani, ad esempio, è molto limitato, al di sotto del 5 per cento». Simile la lettura del consigliere regionale Fdi Riccardo De Corato: «A Milano ci sono 21 immigrati ogni 100 abitanti: una proporzione elevatissima». «Né si può dire che tutti questi migranti siano rifugiati siriani che scappano dalla guerra: la percentuale di persone provenienti da quel Paese infatti è del 5%, gli altri sono clandestini e migranti economici. Il «moderato» presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo, getta invece acqua sul fuoco. «I dati di questo rapporto ci dicono che l'andamento dei migranti non va nel senso dell'esplosione» ha detto l'esponente di Ncd commentando i dati Orim.

Il numeri, secondo Cattaneo, dicono che «la presenza degli immigrati non è un costo per il sistema paese», semmai «il problema è che le tasse degli immigrati vanno a Roma, a fronte del fatto che alcuni servizi li eroga la Regione. Sta inoltre crescendo - per Cattaneo - la scolarizzazione e la capacità di integrarsi» e questo significa che «non è impossibile trasformare i migranti in cittadini lombardi integrati».

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