Appesi in Galleria «No alla moda con gli inquinanti»

Mentre Sanremo scorre senza «anima e core», in contemporanea su questi schermi milanesi la città stupisce per la sua anima e il suo cuore tanto in tensione da scatenare lo show della vita. «Il re è nudo». E' lo slogan del manifesto scritto in inglese con un bimbo senz'abiti, che ieri mattina prima dell'alba è stato montato da alcuni militanti di «Greenpeace», in alto, penzolanti dalla volta di Galleria Vittorio Emanuele. Il manifesto auspica che i piccoli non indossino gli indumenti delle grandi firme perché tossici.
Un carrozzone d'acrobati e saltimbanchi si esibiva sul sontuoso pavè a mosaico con il mitico toro. Mentre le tute arancioni della «Verde Pace» s'arrampicano sulle corde scendenti dalla cupola in vetro, e qualche passante esclama «All'anima della sicurezza, nostra!», di sotto esplodono le grida dei tifosi dell'Atletico Madrid, in attesa che la sera s'esprimano sul tappeto verde di San Siro i veri atleti. I giovani in sciarpa bianca, rossa e nera faticano a capire il significato della presenza degli uomini - ragno in arancio, scalatori di cappi in quello che gli avevano raccontato essere il salotto buono dei meneghini. Alcuni li scambiano per clown. «The world is baby»: il mondo ha il cuore piccolo e nell'anima di Milano c'è tutto.
«Che fate?» domanda una signora a un «trapezista» atterrato. «E me lo chiede davanti alla Digos!» risponde il ragazzo. I politicosi atleti sono guardati con una certa ansia da Chiara Campione, responsabile del progetto «The Fashion Duel», che per ora ha invaso la Galleria e che s'accinge a riservare altre sorprese durante la settimana. «Abbiamo analizzato indumenti di Versace, Dior, Dolce e Gabbana, Vuitton, Marc Jacobs, Armani, Trussardi e Hermés - racconta Campione -. I più contaminati? Un paio di ballerine di Vuitton con un forte contenuto di Npe e una giacchina per bimbo di Versace dall'alto livello di Pfc».
L'unico chiamato in causa è Versace con uno striscione «Versace Detox Now» perché il marchio italiano è stato il solo a non prendere atto della denuncia di «Greenpeace», che accusa i colori usati per le fantasie dei tessuti, inquinanti per l'acqua e soprattutto, dicono, pericolosi per la pelle dei piccoli e dei grandi. Nel cuore di Milano un manipolo di arrampichini preoccupati per la salute del Pianeta e per quella dei cuccioli ancora una volta ce l'ha fatta a usare a suo piacimento un monumento storico. All'anima di Pisapia, che dovrebbe essere intento a garantire la città perfetta per il fatidico 2015, quando, prossimamente su questi schermi, Milano diventerà la vetrina del mondo. «Chiediamo all'assessore Granelli cosa faccia. E' normale che cinque persone possano compiere un atto così stupido e pericoloso, mettendo a rischio sia la propria che l'altrui incolumità?» chiede il consigliere Abagnale di Ncd.

I calciofili si spazientiscono con coloro che pretendono un euro o una sigaretta, ultima moda sul tappeto nero della carità. «No intiendo» dice un tifoso a un signore. «Cigarillas, cigarillas!» richiede con foga il milanese elegante.

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