Gli applausi non erano scontati. E invece arrivano, quando Roberto Formigoni fa il suo ingresso nell'area del Meeting di Comunione e liberazione e poi nella sala grande. Le polemiche di questi mesi, tra vicende giudiziarie e mediatiche, sono note. Ma ad accogliere il governatore lombardo è un affettuoso battimani. Ad attenderlo però non sono solo allori.
È il primo giorno di Meeting e Formigoni si trova di fronte all'inevitabile quesito: come il presidente della Regione viva quest'anno l'appuntamento con la kermesse di Cl, mentre è oggetto di un avviso di garanzia per le vicende della sanità lombarda. Lui sceglie l'ironia: «Vorrei tranquillizzare l'Idv, il senatore Pedica e tutti i quotidiani e Tv che con fanciullesco servilismo hanno sottolineato che partecipo al Meeting di Rimini pur avendo ricevuto un avviso di garanzia» scrive in una nota. E aggiunge: «Ricordo loro infatti che nei miei diciassette anni di presidenza di Regione Lombardia sono stato destinatario di quattordici avvisi di garanzia. E bastano meno delle dita di una mano per contare le edizioni del Meeting a cui ho partecipato senza la simpatica dotazione di un avviso di garanzia». La conclusione è nota: «Bene, i primi tredici avvisi sono tutti finiti nel nulla, con undici mie assoluzioni in altrettanti processi o senza neppure il rinvio a giudizio».
Insomma, più che una novità sembrerebbe un déjà vu. Sul tema interviene anche la presidente del Meeting di Cl, Emilia Guarneri: «In questi mesi sono successe tante cose, dalla lettera di don Carron a tante nostre dichiarazioni. C'è l'evidenza del lavoro della Regione Lombardia e delle condizioni che essa realizza ed ha realizzato. Guardare a tutto questo con libertà, realismo e spirito critico ritengo sia estremamente educativo per tutti». Un appello a valutare in libertà: «Chi partecipa al Meeting abbia spirito critico nei confronti di tutte le proposte che il Meeting fa. Noi siamo qui per criticare e giudicare la realtà, e questo ha una valenza che prescinde dalla persona di Formigoni e dall'inchiesta giudiziaria che lo riguarda».
È la giornata del presidente del consiglio, Mario Monti, che parla di lavoro, giovani e della crisi che sembrerebbe soprattutto dietro le nostre spalle. Mario Mauro, presidente dei deputati del Pdl al Parlamento europeo, approfitta del luogo e della presenza del premier per sostenere il liberalismo: «Non è mai troppo tardi per fare riforme antistataliste capaci di restituire libertà alle famiglie e alle imprese: Monti lo ricordi, piuttosto che far tirare la cinghia a famiglie e imprese faccia dimagrire lo Stato, che non è padrone della vita dei cittadini».
Maurizio Lupi dal Meeting parla di buona politica. «Con coraggio si applichino i costi standard nella sanità e avremo fatto la più grande revisione di spesa pubblica.
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