Apre l'"Oasi del clochard", avrà anche la palestra

Il centro di accoglienza dei City Angels per ora ha undici casette: «Una targa a chi le adotta»

Apre l'"Oasi del clochard", avrà anche la palestra

Undici casette dormitorio e altre adibite alle attività ricreative allo scopo di creare un vero e proprio villaggio per i clochard. Si presenta così il centro di accoglienza dei City Angels inaugurato ieri in via Lombroso 99. L'«Oasi del clochard» è già attiva da qualche settimana e attualmente ospita settanta persone, «due terzi delle quali stranieri di 12 nazionalità diverse» spiega il fondatore dell'associazione, Mario Furlan. É la prima volta in Italia, sostiene Furlan, «che anziché adibire scuole, caserme e grandi stanzoni per i senzatetto si crea un vero e proprio villaggio». Oltre ai prefabbricati adibiti a dormitorio ci sono spazi per attività ricreative, l'ambulatorio medico, la biblioteca, la mensa e «faremo anche una palestra», assicura Furlan. Lo spazio è di proprietà di Sogemi, la società che gestisce il vicino ortomercato di via Lombroso, e l'obiettivo è arrivare a popolarlo con «trecento persone, con un'area anche per le donne e per gli animali dei senzatetto». I city angels hanno preso possesso degli spazi, dove fino a un anno fa c'era un campo dii emergenza per i rom duramente contestato dal centrodestra negli anni passati. A febbraio e «in meno di un mese - spiega Furlan - abbiamo ripulito tutto e posato le casette». Che hanno un costo di affitto. Daniela Javarone, madrina dei City Angels, ha proposto di «darle in adozione» a qualche benefattore che decide di farsi carico dei costi. Sulle casette, per chi lo desidera, verrà apposta una targa con il nome. Per dare il buon esempio, proprio alla Javarone è stato dedicato il dormitorio più grande dello spazio, «casa Daniela».

«Abbiamo voluto inaugurare lo spazio oggi - ha precisato ieri Furlan - proprio perché, a tre giorni della visita del Papa, volevamo fare un dono agli ultimi». Per l'assessore comunale al Welfare Pierfrancesco Majorino, presente alla cerimonia, «è molto bello pensare che un'area degradata sia ora utilizzabile per un intervento di questo tipo che ha senso solo se riusciamo a non concepirlo in un'ottica di pura emergenza, ma come un intervento per accompagnare verso un percorso di riscatto positivo».

All'inaugurazione del villaggio hanno partecipato monsignor Franco Buzzi, prefetto della Biblioteca Ambrosiana, che ha benedetto le casette, l'Imam Mohsen Mouelhi, che ha pronunciato una preghiera musulmana e Raffaele Besso, presidente della Comunità ebraica di Milano.

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