Gli arancioni con la Balzani Majorino sempre più isolato

L'assessore raccoglie firme per candidarsi alle primarie Ma dopo Sel anche i comitati gli chiedono di ritirarsi

(...) Ieri alla kermesse organizzata alle Stelline dai supporter di Majorino c'erano la coordinatrice Sel Anita Pirovano, il capogruppo Pd in Comune Lamberto Bertolè, i consiglieri più a sinistra nel partito come Carlo Monguzzi e Alessandro Giungi. Ma anche la Rete Dem è in forte imbarazzo. I coordinatori hanno contatti telefonici continui sia con la Balzani che con Majorino, insistono («senza dare indiczioni sull'uno o sull'altro» assicura il consigliere regionale Onorio Rosati) perchè trovino un accordo tra loro: martedì è in agenda un faccia a faccia. Se rimanessero in campo entrambi «dovremmo dire ai dem di appoggiare chi vogliono». Sarebbe «un suicidio politico, noi partecipiamo per vincere» dice invece chiaro il fondatore dei Comitati x Milano (il popolo «arancione») Paolo Limonta, braccio destro del sindaco. Ieri ha firmato con gli altri coordinatori dei comitati un appello a Majorino perchè si ritiri dalla sfida e faccia squadra con la Balzani. «Gli riconosciamo - è la premessa del documento - il grande lavoro svolto come assessore al Welfare e la caparbia volontà di mettersi in gioco da subito. Il quadro politico si è però evoluto e la disponibilità del vicesindaco deve essere valutata molto positivamente». Gli arancioni avrebbero già fatto un sondaggio informale tra i militanti, e «dai numerosi riscontri che abbiamo avuto nei quartieri e nelle zone dove operiamo quotidianamente ci arriva la conferma di un grande gradimento per lei». Per i comitati «non è assolutamente ipotizzabile che alle primarie partecipino due assessori, auspichiamo quindi che si realizzi un accordo politico tra Majorino e Balzani che definisca quest'ultima come candidata alle primarie». Ieri i due si sono incrociati alla commemorazione della strage in piazza Fontana. Oggi sarà una giornata di riflessioni. Anche il sindaco in privato ha già parlato a lungo con Majorino, ha provato a convincerlo della sua scelta. Ieri alla Stelline l'assessore ha lanciato i primi punti del programma: dal reddito minimo garantito a un luogo dove i writers possano celebrare «la storia democratica di Milano». Ha riconosciuto che oggi la maggior parte degli assessori «non guarda a me o alla Balzani ma a Sala, cercheremo di convincerli». L'ipotesi di un ticket metterebbe il resto della giunta in forte imbarazzo. «Spero che la Balzani mi sostenga» ha detto.

I renziani pro-Sala, che per tutta l'estate hanno criticato la sua discesa in campo con così largo anticipo, ora ovviamente spingono perchè resti in campo (toglierebbe voti a Balzani). E definiscono «odiosi» gli ultimatum della sinistra. Guarda un pò.Chiara Campo

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