È corsa contro il tempo per riuscire a riqualificare l'ex porto di Milano entro il 2015. I minuti sono contati e qualsiasi imprevisto potrebbe seriamente mettere a rischio il rispetto dei tempi per l'Expo. Prima dell'estate la giunta ha dato il via libera al progetto esecutivo, licenziato quello definitivo si potrà lanciare il bando per l'affidamento dei lavori che dovrebbero partire a gennaio. Si dovrebbe così chiudere dopo undici anni - il concorso intenazionale per il restyling della Darsena venne vinto dallo studio Bodin nel 2004 mentre è del 2006 l'apertura dei cantieri per il parcheggio sotterraneo - una delle ferite più sanguinanti della città.
È stata la società Expo a farsi carico della realizzazione del progetto Bodin - Rossi - Guazzoni ridimensionato nei costi da 26 a 17 milioni di euro, che sarà il punto di partenza e di arrivo delle Vie d'acqua, che permetteranno entro il 2014 di raggiungere il sito Expo in maniera ecosostenibile. Ventuno chilometri dal porto di Milano, lungo il Naviglio Grande fino alla stazione di San Cristoforo passando dal Giambellino per addentrarsi poi nel parco delle Cave e nel Bosco in città, su a nord fino a Rho Pero. Cosa sono le vie d'acqua? Il complesso di interventi di valorizzazione paesaggistica e ambientale nella cintura ovest della città, che l'esposizione universale lascerà in eredità a Milano, per un investimento complessivo di 175 milioni di euro.
Ma sarà tutta la zona a rifarsi il look, a partire da piazza XXIV maggio che sarà pedonalizzata e restituita al passeggio e alle biciclette. La gara per l'affidamento di questa tranche di lavori dovrebbe chiudersi a fine settembre dopo di che partiranno i lavori. Preoccupati i residenti, riuniti nel Comitato dei Navigli, che da anni si batte per il recupero e la tutela dell'ex porto: «Speriamo vivamente che la Darsena non diventi la succursale delle movida». A questo proposito stanno già pensando di organizzare un'assemblea cittadina i primi di ottobre per discutere dell'isola pedonale e del futuro del quartiere.
Elementi qualificanti del progetto la sistemazione delle sponde, l'ampliamento della banchina verso viale D'Annunzio per piccole manifestazioni e spettacoli, un nuovo pontile sospeso sul lato di viale Gorizia. Qui cresceranno gli orti botanici. Persa la funzione di porto mercantile, attività che interessò il bacino tra l'Ottocento e i primi trent'anni del Novecento, quando i Navigli della Cerchia interna furono coperti e la città preferì riconvertirsi al trasporto su strada, gli architetti puntano a recuperare la vocazione di approdo per un turismo culturale, che a partire dagli anni '80 ha reso celebre la città.
Saranno riqualificate porzioni delle mura spagnole e la fontana della Conca di Viarenna e il mercato comunale, che dovrebbe spostarsi lungo la banchina di viale D'Annunzio, ora adibito a parcheggio abusivo. Alberi e verde lungo la passeggiate che correrà lungo le sponde, su modello del lungo Senna.
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