Cronaca locale

Archivio Ricordi, tesori verdiani in trasferta Una maxi-esposizione su «Otello» e «Falstaff»

Al Morgan Library & Museum si vedranno le creazioni custodite a Milano

Luca Pavanel

L'opera italiana all'estero, i suoi miti, i suoi disegni e bozzetti, la sua musica i suoi mitici rappresentanti. Settembre tempo di «trasferte», in questa circostanza degna di nota e dunque da segnalare anche se, diciamo, non «comodamente» fruibili. È il caso di «Verdi: Creating Otello and Falstaff», una esposizione che venerdì 6 debutta nientemeno che nella Grande Mela, precisamente al Morgan Library & Museum; un luogo nato come collezione privata del banchiere John Pierpont Morgan, poi ospitata nell'edificio appositamente costruito nel 1902, progettato dal gruppo di architetti McKim, Mead and White. Insomma New York chiama e Milano risponde, aprendo i suoi «forzieri» e inviando materiali storici da far apprezzare all'universo mondo.

Ebbene l'esposizione, in programma fino al prossimo 5 gennaio, detto in soldoni è l'occasione buona per mostrare oltreoceano i «tesori verdiani» custoditi dall'Archivio Ricordi di Milano che si trova nel palazzo delle belle arti dell'Accademia di Brera. Un «tesoro» di documenti per la prima volta negli Stati Uniti a disposizione degli appassionati, e non solo. Un po' di storia su questo tesoro.

Dopo l'opera «Aida» del 1871, a eccezione di piani occasionali, Giuseppe Verdi (1813-1901), il più importante compositore italiano del tempo, si ritira a 58 anni. Questo, tuttavia, non impedisce al suo editore, Giulio Ricordi (1840-1912), e al suo futuro librettista, Arrigo Boito (1842-1918), di chiedere al maestro di tornare sulla scena. A malincuore, dopo il pensionamento, il maestro Verdi scrive i due lavori che sarebbero diventati il coronamento della sua carriera musicale: «Otello», presentato per la prima volta nel 1887 e «Falstaff», nel 1893. La mostra «La creazione di Otello» e «Falstaff - Highlights dall'Archivio Ricordi», organizzata appunto dalla Morgan Library & Museum in collaborazione con l'Archivio Storico Ricordi/Bertelsmann e curata da Gabriele Dotto e Fran Barulich. È la prima in America a presentare rari documenti e oggetti dell'Archivio e offre ai visitatori una panoramica sulla produzione di queste due opere e sulla complessa impresa di dar vita a un'opera. Scenografie, costumi, manoscritti autografi, contratti, pubblicazioni, poster, estratti video di produzioni recenti permettono ai visitatori di sperimentare gli enormi sforzi di collaborazione che preludono alla nascita di una produzione operistica.

Il finanziamento principale di questa mostra è stato fornito da Marina Kellen French e dalla Fondazione Anna-Maria e Stephen Kellen.

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