Arcigay contro la Lombardia: "È omofoba, boicottiamola"

«Una mozione discriminatoria e omofoba»: la bolla così Marco Mori, presidente Arcigay Milano che sta lanciando una campagna di boicottaggio della Regione Lombardia per protestare contro «la riproposizione del modello della scuola fascista. La Lombardia fa passi indietro nell'immaginario collettivo mondiale quale luogo di accoglienza, inclusione e territorio di sviluppo e progresso sociale economico e politico, con anche delle forti ripercussioni sul PIL e sull'occupazione e occupabilità. D'ora in poi diremo che la Lombardia non è un posto sicuro per la comunità lgbti».

A fronte della richiesta, avanzata dalla maggioranza al Pirellone ovvero Fi, FdI, Ncd e Lega a istituire una «festa della famiglia tradizionale» e di non applicare il Documento standard per l'educazione sessuale redatto dall'Ufficio europeo dell'organizzazione mondiale della Sanità, il presidente di Arcigay Mori attacca: «Boicottiamo la Lombardia, una regione che discrimina gli omosessuali, qui siamo al livello della Russia come riconoscimento dei diritti civili. Vogliamo contattare tutti i partner di Expo invitandoli a organizzare eventI, iniziative concerti altrove, perché la Lombardia non è un posto sicuro».

Polemico con l'attacco di Arcigay l'assessore al Turismo del Comune D'Alfonso, che proprio ieri ha lanciato la app «Milano gay life»: «Tendenzialmente credo che ci siano altri modi per opporsi». Sul fronte opposto la consigliera Pd, Rosaria Iardino: «La mozione approvata parte da un presupposto sbagliato: nessuno attacca la famiglia tradizionale, negli incontri che Arcigay organizza nelle scuole si parla di diversità, non certo di famiglia. Si spiega agli adolescenti, e non ai bambini, di non aver paura di prendere coscienza del proprio orientamento sessuale». Nessun attacco alla famiglia, «ma se la regione pensa di aver rivoluzionato il mondo con questa mozione, si sbaglia - continua Iardino - io sono a favore del boicottaggio della regione. E la Lega si occupi dei tagli alla sanità invece che di fare polemiche strumentali sulla pelle degli altri».

«Anche su questo argomento la maggioranza è slegata e

ognuno va per i fatti suoi- polemizza il consigliere FdI Riccardo de Corato -: la consigliera Iardino si è schierata per il boicottaggio, D'Alfonso ha detto che non è una buona strada. Come al solito poche idee ma confuse».

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