A sette mesi dal via scatta già la prima stretta in Area B. Da martedì il divieto nella ztl antismog si estende anche ai veicoli diesel Euro 4 (i veicoli commerciali hanno strappato un anno in più di tempo per adeguarsi). Dalle 7.30 alle 19.30, dal lunedì al venerdì, dovranno restare in garage anche i motoveicoli e ciclomotori a gasolio Euro 0 e 1. Lo stop dovrebbe interessare circa 84mila veicoli immatricolati a Milano e nell'hinterland, portando intorno a quota 400mila i mezzi colpiti dal provvedimento già dal 25 febbraio. E dal primo ottobre decadono anche le deroghe di cui han goduto finora i medici e i pediatri in visita domiciliare, i turnisti (lavoratori che effettuano il tragitto casa/lavoro e lavoro/casa nella fascia oraria con una ridotta offerta di trasporto pubblico, prima delle 7 e dopo le 21) e niente più pass anche per i militari che dimorano in una caserma situata all'interno della ztl. A tutti i nuovi «stangati», come a chi li ha preceduti, sarà concesso da martedì il pacchetto dei 50 ingressi senza multa in Area B, arriverà a domicilio il primo avviso di accesso fuorilegge e poi dovranno monitorare di non sforare la quota per non incappare nella sanzione. Finora le telecamere hanno sorvegliato solo 15 accessi ma entro metà ottobre verranno attivati altri 11 varchi (tra cui piazza Maggi, via Toffetti, piazza Sire Raul) e saliranno a 78 entro fine anno.
Il centrodestra ha presentato richieste di accesso agli atti e ha sollecitato a ripetizione il sindaco e l'assessore alla Mobilità Marco Granelli a presentare dei dati sui primi mesi di sperimentazione ma finora non sono stati accontentati. Sala ieri si è limitato a dire che «sono positivi». E ha difeso la stretta: «Noi dobbiamo tenere una linea di coerenza, sull'ambiente va fatto un sacrificio da parte di tutti. Capisco che nei momenti di difficoltà economica chiedere di cambiare la macchina non è semplice ma è provato scientificamente che i diesel sono la base dell'inquinamento da traffico». Senza citare numeri ha puntualizzato che «sono percorsi di lungo termine, ed è difficile mettere d'accordo tutti. Da un lato leggo che nascerà una lista civica di automobilisti che non vogliono divieti, dall'altro i ragazzi vogliono meno macchine».
A margine e durante l'incontro a colazione con i cittadini a Quarto Oggiaro Sala è tornato anche sulla sua partecipazione al corteo dei giovani di Friday For Future venerdì mattina, ha sfilato brevemente con i ragazzi ma accanto a richieste di selfie ha ricevuto anche qualche contestazione: «Ho visto intorno a me tanto affetto e qualche protesta, ci mancherebbe altro, non penso che questi ragazzi mi debbano fare la ola, la situazione ambientale di oggi l'hanno creata quelli della mia età e dobbiamo prenderci le nostre.
Però voglio appartenere a categoria di quelli che si stanno impegnando e si impegneranno su questo tema, e continuo a considerarli degli interlocutore. E non dobbiamo nascondere che l'unico modo vero che la politica può avere di parlare con i ragazzi è di affrontare il tema ambientale, prendendosi rischi e magari qualche schiaffo».
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