Arrestato jihadista dell'Isis nel Milanese

Un cittadino somalo è stato arrestato a Cinisello Balsamo con l'accusa di finanziamento a gruppi jihadisti nel proprio paese d'origine

Arrestato jihadista dell'Isis nel Milanese

Arrestato nell’hinterland di Milano un cittadino somalo legato all’Isis che raccoglieva denaro da inviare ai jihadisti nel suo paese d’origine.

Il 22enne Rashid Dubad è stato arrestato questa mattina nella sua abitazione in via Marconi, a Cinisello Balsamo ed è stato trasferito presso il carcere di Monza. Il somalo, regolare sul territorio e occupato nel settore delle pulizie, è accusato di terrorismo in relazione al presunto finanziamento di gruppi jihadisti attivi nel Corno d’Africa (Isis e al-Shabaab). Secondo gli inquirenti il soggetto in questione avrebbe raccolto denaro, tramite l’oramai consolidato metodo dell’hawala, da inviare in sostegno alla causa islamista.

Dubad si sarebbe avvalso dell’aiuto di altri due individui, un connazionale di 23 anni attualmente irreperibile in Germania e il 22enne cittadino etiope Said Mahamed, residente a Torino.

Nel settembre 2018 Dubad veniva intercettato mentre discuteva al telefono con un suo connazionale di scontri in Somalia per il controllo di zone chiave, tra cui i pozzi d’acqua.

Come riportato dal Corriere della Sera, il pm della Dda bolognese Antonella Scandellari ha inoltre emesso un decreto di fermo per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina anche verso Cabdiqani Osman, 29 anni, somalo (coinquilino a Cinisello di Rashiid Dubad) e Isidiin Ahmed, etiope, classe 1997, abitante a Milano in zona Stazione Centrale. Quest’ultimo filone riguarda presunte attività volte a favorire il transito di somali ed etiopi verso il nord, passando per Brennero e Svizzera.

La Digos di Bologna sarebbe risalita a Dubad tramite i contatti del somalo attualmente ricercato in territorio tedesco ma nell’indagine pare sia coinvolto anche il già noto Mohsin Ibrahim Omar “Anas Khalil”, cittadino somalo di 20 anni arrestato il 13 dicembre 2018 a Bari per i reati di associazione con finalità di terrorismo, istigazione e apologia del terrorismo, aggravate dall'utilizzo del mezzo informatico e telematico. Tra i suoi piani c'era anche quello di far saltare in aria delle chiese durante le feste di Natale.

“Anas

Khalil” e il 23enne irreperibile in territorio tedesco sono sbarcati sulle coste trapanesi nel 2016 per poi spostarsi a Forlì e sarebbero legati al leader jihadista somalo “Abu Hamza”, arrestato il 25 maggio 2017 in Somalia.

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