È una storia anche milanese, quella della rete di Anis Amri. Il terrorista tunisino dei mercato di Berlino, prima era stato ospitato ad Aprilia da un connazionale, poi aveva raggiunto la Germania nel luglio del 2015, e infine - dopo la strage - aveva concluso la sua folle fuga su un marciapiede davanti alla stazione di Sesto San Giovanni, in una fatale sparatoria con la polizia, che lo aveva fermato apparentemente in modo casuale. Quando si parla di Amri, si parla della sua traiettoria che arriva a Sesto, con le inevitabili ombre su possibili collegamenti locali. E quando si parla di Sesto si parla anche della moschea più grande della Lombardia, un progetto che è stato cancellato dal sindaco forzista Roberto Di Stefano, e di recente «resuscitato» da una sentenza del Tar che ha provocato reazioni molto dure nel centrodestra. La Lombardia e Milano tornano sempre al crocevia di relazioni inquietanti. E pure il conto degli espulsi dalle città lombarde deve essere costantemente aggiornato. Anche stavolta, viste le clamorose operazioni sulla «rete» di Amri, c'è chi chiede una reazione decisa. Un giro di vite: «La rete jihadista smantellata con gli arresti - sottolinea il segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi - era composta prevalentemente da tunisini, uno dei quali procurava documenti falsi per gli immigrati che sbarcavano in Italia». «È evidente - aggiunge - che il pericolo maggiore, in chiave terroristica, arriva dalla Tunisia, il Paese di Amri e della maggioranza dei radicalizzati arrestati o espulsi dall'Italia nell'ultimo biennio. E appena pochi giorni fa la Tunisia ha concesso la grazia a 1500 criminali, molti dei quali potrebbero essere componenti di cellule jihadiste e molti dei quali potrebbero essere già sbarcati in Italia».
«A questo punto - conclude - serve un giro di vite qui in Italia sulla comunità tunisine, sulle loro moschee, sui loro imam, servono controlli a tappeto, bisogna sapere tutto, ma occorre anche rafforzare i controlli nelle nostre acque e iniziare a respingere i barconi provenienti dalla Tunisia».AlGia
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.