Vola alta la vicenda della veranda abusiva di Giorgio Gori, candidato sindaco del Pd in corsa per Palafrizzoni.
Vola alta sui cieli di Bergamo, con la scritta «Veranda abusiva. Gori Pinocchio» stampata su uno striscione trainato da un piccolo aereo, che è passato una, due
cinque volte sopra piazza Vittorio Veneto, mentre era in corso il comizio del Pd, ospite il premier Matteo Renzi, sostenitore e amico di Gori.
Lo zampino sembrerebbe leghista: è la Lega Nord infatti ad aver sollevato nelle scorse settimane il caso degli abusi di villa Gori in via Porta Dipinta.
A confermare la «mano»(sullo striscione solo indizi dell'autore), la passione degli esponenti del Carroccio per le boutade aeree.
Anche l'anno scorso, sempre via Piper, la Lega aveva protestato via terra con un corteo e via aria con lo striscione «Stop ai clandestini - Lega Nord» sopra la sede dell'Università di Bergamo, dove c'era un incontro con l'ex ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge.
Lo stesso accadde nel 2012 con l'ex premier Mario Monti in visita a Bergamo e uno striscione «Basta Monti, basta tasse - Lega Nord».
Questa volta il Carroccio sceglie il bugiardo per antonomasia «scolpito» da Collodi per ricordare ai bergamaschi (e potenziali elettori del Pd) radunati nella piazza principale di città bassa la vicenda della veranda e degli abusi plurimi del candidato sindaco del centrosinistra. E' mentre prendono parola i candidati del Pd per le elezioni europee che inizia a sentirsi un rombo dal cielo: appare l'aereo e lo striscione.
Dal palco manifestano totale indifferenza, anche se lo sguardo corre al cielo. Gli oratori continuano con il comizio, il tema veranda è tabù. Almeno fino all'arrivo del piccolo Piper che lo riporta violentemete in piazza. Giorgio Gori inizia il suo intervento, mentre sopra la sua testa continua il sorvolo ravvicinato e dall'altra parte della piazza, l'Unione sindacale di base e qualche esponente dei No Tav, portano avanti una protesta, delimitata dagli uomini della Polizia. Sprazzi di protesta scendono anche dalla terrazza che si affaccia sulla piazza, con fischi, fischietti e «buu».
E' qundi la volta del presdente del Consiglio Matteo Renzi, che racconta i primi passi in politica di Gori «di come è venuto da me la prima volta quando ero sindaco di Firenze, con lo zainetto in spalla e la tenacia che avete qui, nelle vostre zone».
Il premier non cita a caso l'immagine di Gori con lo zainetto «l'ho visto anche sui manifesti per la città dice Renzi - forse è il caso di dire a Cristina (Parodi, la moglie di Gori, ndr) di compragliene uno nuovo». La signora Gori sorride compiaciuta.
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