Tregua «armata» tra Comune e polizia locale. Dopo una riunione fiume chiusa all'una di notte, amministrazione e sindacati hanno firmato ieri il Protocollo d'intesa sul personale. Un accordo sottoscritto da Cgil, Cisl e Csa ma non da Uil e Rsu che restano sulle barricate. Il primo punto riguarda le nuove assunzioni. Il Comune nel triennio 2019/2021 si impegna a scorrere l'intera graduatoria a disposizione e ad assumere 108 agenti a tempo indeterminato per garantire al 100% il turn over (nel 2018 sono andati in pensione 96 ghisa, la copertura dovrebbe scattare entro l'anno) e ad arruolarne 99 a tempo determinato. C'è il capitolo ostico dei badge, introdotti gradualmente dallo scorso novembre e contestati con assemblee e minacce di sciopero. Da due giorni la rilevazione elettronica delle presenze è stata estesa a tutti i ghisa, anche se nel documento viene indicato l'impegno ad «implementare il sistema gestionale per arrivare a regime entro fine anno». Il Comune non ha escluso una revisione del sistema per alcuni nuclei speciali, per i sommozzatori, le bande i corsi di formazione. «Si stanno rendendo conto che obbligare i vigili a iniziare il servizio in sede per strisciare il badge è un caos, idem se a fine turno un agente si trova ancora a seguire un intervento in giro per la città. Ma abbiamo contestato il sistema, la giunta si è ostinata a trattarci come dipendenti agli sportelli, ora non accettiamo trattamenti diversificati. Badge per tutti o per nessuno» protesta il delegato Rsu Daniele Vincini che non ha firmato il protocollo. C'è un altro punto che premia i vigili e fa infuriare gli automobilisti tartassati. Il contratto collettivo nazionale prevede che i soldi incassati dalle multe possano essere usati per finanziare i contributi al Fondo di previsione complementare (ex art.208 del Codice della Strada). Il Comune ha stabilito di stanziare 2,3 milioni per il 2019 e per il 2020. Ma «queste risorse - precisa - sono condizionate al miglioramento delle attività di riscossione», e dato che nel 2018 i vigili hanno migliorato le loro «performance» (l'aumento dei verbali è salito del 19,93%, in calo del 24% gli ausiliari Atm) e le multe incassate sono passate dai 152 milioni del 2017 ai 169 del 2018 (+11%), il Comune alza le risorse a fini pensionistici da 2,3 a 3 milioni, 700mila euro in più. «L'amministrazione - sottolinea Scavuzzo - ha dimostrato grande disponibilità a usare tutti gli strumenti messi a disposizione dalle norme e tutte le risorse utili ad assumere nuovi agenti. Vogliamo rafforzare le attività del Corpo, potenziare la formazione continua e promuovere percorsi di crescita professionale».
Vincini riferisce invece che «la guerra continua, non solo sul badge e sui 45 minuti della pausa pranzo che prima non venivano conteggiati. Per noi non è eticamente corretto che le risorse integrative per il fondo pensionistico dipendano dall'aumento delle multe, il Comune deve stanziare una quota fissa, i milanesi non sono limoni da spremere».
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