Arte totale a domicilio il «Sogno» degli studenti

Venti allievi del liceo Carducci inventano spettacoli per le case private, tra immagini, performance e poesia

Apri una porta e hai trenta minuti per sognare. Senza andare chissà dove, perché l'uscio incantato è quello di un appartamento in via Giuseppe Luosi 19, una traversa di viale Gran Sasso in zona Piola. Qui, fino a stasera (ma si replica il 5 giugno), prende vita Oniro Project, un esperimento di arte totale «a domicilio» nato letteralmente sui banchi di scuola. Il progetto, di cui si può vedere anche un veloce e intenso trailer su Youtube, fra sensuali pole dancer, abbracci surreali e caste apparizioni stilnovistiche, è stato realizzato da un gruppo di studenti del liceo classico Carducci guidati dal regista Manuel Macadamia. Niente a che vedere, intendiamoci, con le atmosfere protette e le battutine imparaticce da recita di fine anno scolastico. Qui l'obiettivo è guidare il pubblico ad essere parte attiva di un ambiente in cui sogno e realtà si mescolano e l'arte, come ci insegnano Marina Abramovic e Ulay, si fa filtro del vivere grazie al corpo. «Il lavoro -dice Macadamia- è nato all'interno del Carducci, da un gruppo di 20 studenti tra i 15 e i 18 anni, che per oltre un anno hanno lavorato autonomamente alla ricerca di un'arte oltre i confini del palcoscenico. Chi si prenota, via mail o facebook, ha accesso itinerante per mezz'ora alle stanze della casa, in cui gli artisti propongono il loro modo di intendere il sogno: Oniro è un reale intreccio di percorsi individuali». La sfida è intrigante, e ricorda vagamente l'esperienza di Infinities, i cinque scenari sull'infinito dello scienziato John Barrow allestiti nel 2002 da Luca Ronconi in Bovisa con 12 attori, gli allievi del Piccolo e un gruppo di studenti e ricercatori del Politecnico. Il numero cinque ricorre anche in Oniro: «Le stanze sono cinque, e ognuna affronta un diverso ambito del sogno: Estasi, Follia, Silenzio, Pensiero e Memoria, tutti filtrati da varie arti, e tutti collegati al nostro vissuto quotidiano e ad alcune grandi testimonianze del passato, da Milton al Christopher Nolan di Memento». Teatro, musica, immagini, poesia, danza: all'interno dell'ambiente si trovano 15 artisti fra attori, ballerini, pittori, fotografi, musicisti, scrittori, e 5 maschere con il compito di accompagnare gli spettatori in un percorso libero. Ognuno avrà una mappa con le indicazioni essenziali sulle stanze, sulle performance e i rispettivi temi. Nella stanza del Pensiero, ad esempio, sono personificate l'Ossessione e il Controllo, due poli divisi da un labile confine: nella vita passiamo continuamente dall'uno all'altro senza nemmeno rendercene conto. In quella dell'Estasi protagonista è l'ambiente, con un lavoro sulla percezione sensoriale a diversi livelli. E chissà, magari dopo il pianoforte nelle case di Piano City Milano, fra qualche anno assisteremo all'invasione del teatro e delle performance a domicilio. Info: progetto.oniro@libero.it, o pagina facebook Oniro Project.

Dal 4 al 6 giugno al Piccolo Strehler «Short Stories», un trittico che rende omaggio a Carolyn Carlson (in scena nella prima delle tre coreografie), grande coreografa dal percorso artistico originale e capace di

tratteggiare una calligrafia coreografica irripetibile. La sua compagnia, la Carolyn Carlson Company(CCCy) è forte di un repertorio straordinario e costituita da un gruppo di danzatori fedeli alla poetica della sua gestualità.

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