Nel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno, si erge un piccolo tesoro di arte e natura che pochi lombardi conoscono. È l'Isola Comacina, unica isola presente nel Lario e a malapena visibile sulle mappe essendo grande appena 600 metri in lunghezza e solo 200 in larghezza. Eppure su questo scoglio un po' metafisico che dista a circa un miglio dalla turistica Bellagio, è stata appena riscritta una storia che ha le fondamenta nella prime fortificazioni galliche e romane e che, in età moderna, ha visto sbizzarrirsi uno dei geniali architetti che resero il Comasco una culla del Razionalismo: Pietro Lingeri. A questo discepolo di Terragni si devono gli unici tre edifici presenti sull'isola verde e disabitata, eccezion fatta per una storica locanda; tre ville di cemento a forma di parallelepipedo progettate nel 1920 su commissione dell'Accademia di Brera a cui l'Isola fu donata dal Re del Belgio. Le tre ville nacquero come alloggi per gli artisti nel 1940, interpretazione razionalista dell'architettura vernacolare lariana, con i loggiati aperti in facciata, le finestre a nastro e pareti in vetrocemento. Le tre ville non ebbero molta fortuna e dopo sporadici soggiorni estivi, caddero nel dimenticatoio e nell'incuria. Oggi, a seguito del recente restauro ad opera degli architetti Canziani e Fant, l'Accademia rilancia il progetto come fiore all'occhiello di un'istituzione sempre più internazionale. Il presidente Marco Galateri di Genola (primo presidente di Brera ad aver messo piede sull'isola) e il direttore Franco Marrocco hanno proprio in questi giorni presentato un ampio progetto che valorizzerà il sito con esperienze artistiche contemporanee e scambi culturali. «La Fondazione - dice Galateri - nacque con lo scopo di tutelare le bellezze naturalistiche del luogo ma anche renderlo una testa di ponte per la ricerca artistica. Ora i tempi sono finalmente maturi per trasformare il sogno in realtà». Il programma si articola in diversi temi che spaziano dalle residenze d'artista alle performance teatrali, alle installazioni «site specific», opere sul territorio «che trasformeranno l'isola in un vero e proprio museo a cielo aperto» dice Galateri. In dettaglio, si parte dal progetto «Ars Insula» che coinvolgerà artisti italiani e del Belgio, Paese con cui Brera manterrà un legame privilegiato. «Fino a settembre coinvolgeremo per ogni residenza una decina di artisti che soggiorneranno sull'Isola con l'obbiettivo di trarre ispirazione per la produzione di opere contemporanee» spiega il presidente che per l'occasione ha istituito un bando internazionale. Un altro progetto coinvolge la Scuola di scenografia di Brera diretta dal professor Luca Ghirardosi che sull'isola farà rivivere le emozioni di Alcina, opera scritta da Handel nel 1735.
A questa seguirà «InterNature», percorso di ricerca sviluppato dagli studenti del Corso di Scultura dei docenti Roberto Priod e Roberto Rocchi, oltre che da un gruppo di studenti dell'Hepia di Ginevra coordinati da Michael Jakob e dagli studenti del corso di Scultura dell'Académie Royales des Beaux-Arts di Bruxelles diretto da Jean François Diord.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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