Asili, scatta l'allarme nonostante le promesse mancano 10mila posti

Asili, scatta l'allarme nonostante le promesse mancano 10mila posti

Hanno paura di restare fuori. Di non riuscire ad avere un posto all'asilo. Ecco perché appena sono state aperte le iscrizioni on line a nidi e materne centinaia di genitori si sono precipitati a collegarsi col sito del Comune contribuendo così a mandare in tilt tutto il sistema. Ma i numeri parlano chiaro. I posti sono circa 22mila, le domande circa 33mila. Per circa 10mila bambini il posto all'asilo comunale non c'era lo scorso anno e difficilmente ci sarà anche quest'anno. In 3mila si dovranno rivolgere alle strutture statali e 8mila saranno costretti ad andare alle private, borsellino permettendo. «Quest'anno i numeri non si discostano di molto da quelli del passato - denuncia Gaia Morselli, portavoce di chiedoAsilo - ma ci sono delle aggravanti». Lo scorso anno i criteri per l'ammmissione alle Materne non prevedevano più quello di prossimità. Senza capire perché era stato eliminato. Una decisione che aveva provocato liste d'attesa lunghissime in molte scuole. Quest'anno invece la scuola più vicina è tornato uno dei criteri principali. «Cambiare le regole tutti gli anni mette in difficoltà le famiglie che non riescono a fare una programmazione», dice Gaia Morselli. Magari lo scorso anno qualcuno è finito in una scuola più lontana e quest'anno dovrà inventarsi una nuova organizzazione se non vuole avere due figli in due scuole diverse. «Non erano stati fatti bene i calcoli, tanto che poi erano state aperte 27 nuove sezioni nelle scuole, sacrificando laboratori e stanze della nanna», prosegue ancora la Morselli. Non solo. Sulle Materne c'e «una grande emergenza». Un'emergenza che riguarda le maestre. Da venerdì scorso infatti è scaduto il contratto che il Comune aveva fatto con alcune cooperative per garantire il personale nelle scuola. Per coprire il fabbisogno infatti dallo scorso anno sono state cancellate le cosiddette Doa che sta per «dotazione organica aggiuntiva» una sorta di maestre jolly che coprono i buchi di ferie, malattie, permessi vari delle colleghe nella scuola. Nell'anno 2012-13 sono scomparse un po' perché assorbite dalle 27 nuove sezioni aperte, un po' perché sono andate a coprire posti vuoti. «A ottobre abbiamo fatto presente che mancavano queste persone e il Comune ha pensato di sopperire con le cooperative che sono fuori dal patto di stabilità. Ma il contratto è stato fatto con durata solo fino al 7 marzo. Quindi da venerdì siamo di nuovo in emergenza», racconta Morselli. Tanto che alcune dirigenti di scuole materne stanno pensando addirittura di ridurre gli orari di apertura degli asili. Cioè di limitare il pre e il post scuola, quel servizio che permette alle Materne di essere aperte già dalle 7.30 del mattino e di restare aperte fino alle 18. «Siamo sotto il livello minimo di guardia», denuncia chiedoAsilo. Le educatrici sono sfibrate. Le emergenze più forti sono alla materna Adriano, Giustizia e al Giacosa. «Le risorse sono scarse si sa - conclude Morselli - ma il Comune deve fare di più, specie in una città come Milano dove tutte le mamme lavorano questo servizio non può mancare.

Oltretutto in campagna elettorale il sindaco Pisapia ci aveva scritto una bella lettera in cui prometteva una scuola migliore, con le compresenze che reputava necessarie. Ma il cambiamento che ci aspettavamo non c'è stato».

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