Una strategia comune tra il Pdl del Veneto e della Lombardia con l'adesione del Piemonte per affrontare al meglio la «questione settentrionale», «senza proclami o provocazioni bensì con spirito concreto e realistico». E un messaggio, dai toni minacciosi, agli alleati della Lega: «I rapporti devono essere franchi e leali fino in fondo» dicono in coro i coordinatori regionali Pdl. Secondo incontro a Verona ieri, dopo il vertice allargato di Milano, tra i gruppi regionali Pdl. A rappresentare la nostra regione il capogruppo Pdl al Pirellone Paolo Valentini, il presidente della commissione Sanità Sante Zuffada e il sottosegretario alla Presidenza della giunta Paolo Alli. «Le nostre regioni, con azioni forti e coordinate - spiega Valentini - possono vincere sulle azioni di governo. Non vogliamo mettere il Nord contro qualcuno, bensì fare in modo di ritornare la locomotiva d'Italia e diventare punti di riferimento anche per le altre regioni. Ci stiamo già concentrando sulle priorità, dalla sanità al welfare, passando per il mondo dell'impresa».
All'indomani dell'incontro tra il governatore Roberto Formigoni e il segretario federale della Lega Roberto Maroni, sintetizzato dalle parole del segretario regionale Matteo Salvini - «L'accordo c'è sui fatti concreti. Basta Roma, ci autogestiamo i tagli e ci sediamo al tavolo con Piemonte e Veneto, per la Lega è un discorso che fila e si va avanti» ieri si è discusso ancora del delicato rapporto con gli alleati. «L'alleanza con la Lega nelle realtà dove governiamo insieme dimostra di funzionare bene, ma i rapporti devono essere franchi e leali fino in fondo. A noi non piacciono né i ricatti né le provocazioni, preferiamo essere concreti e concentrarci sulle soluzioni da dare in questo difficile momento alle imprese e alle famiglie», affermano Bond, Cortelazzo, Giorgetti e Valentini.
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