Un «buco» da cento milioni di euro per coprire il servizio pubblico gestito da Atm. L'allarme è stato lanciato dall'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran che ha puntato il dito contro il mancato introito di finanziamenti da parte dello Stato. Fino al 2010 lo Stato garantiva infatti 300 milioni, l'altra metà dei 600 milioni di contratto di servizio venivano pagati da biglietti e abbonamenti. Nel 2013 il contributo statale si è ridotto e in parallelo sono aumentati gli eborsi con le nuove linee metropolitane e l'incremento delle corse dei mezzi per Area C. Risultato: meno cento milioni. Ai quali deve far fronte il Comune prelevando dalle sue casse, peraltro vuote. Maran ha ipotizzato due scenari: il sostegno dello Stato con accordo Atm trenord, oppure un aumento dei biglietti. Nel bilancio infatti alla voce «proventi da tariffe» la cifra cresce ogni anno fino al 2015.
Resta invece spaccata la maggioranza su un'ipotesi di allargamento dei confini di Area C. Intanto nel 2017 ci sarà nuova gara per la gestione del servizio pubblico milanese. «Bisognerà arrivarci con le spalle forte», ha detto l'assessore Maran.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.