«Atm lancia l'applicazione elimina code»

Atm annuncia un nuovo passo avanti nella sua «rivoluzione digitale»: da settembre il numero d'attesa agli sportelli si potrà prenotare dal cellulare. Dopo la possibilità di acquistare i biglietti «elettronici» via sms e via app, sulla app «Atm Milano» ci sarà anche la funzionalità «Atm Point». Con smartphone (con piattaforme mobile iOS, Android e Windows Phone) si potrà gratuitamente prenotare il numero «eliminacode», ottimizzando così i tempi di attesa agli sportelli. Questo sarà possibile con l'assegnazione di un numero virtuale che si inserisce anche tra quelli cartacei delle persone in coda all'ufficio, permettendo di presentarsi solo al momento giusto. E risparmiando così tempo. Possibile anche verificare quante persone ci siano in coda agli Atm Point delle stazioni Duomo, Cadorna, Centrale, Garibaldi, Loreto e Romolo. «Atm si conferma all'avanguardia nell'offerta dei servizi al cliente – dice Bruno Rota, presidente e dg Atm - Nell'ultimo anno ha proposto numerosi progetti per migliorare la qualità della vita di chi viaggia sui mezzi pubblici, dall'acquisto dei biglietti via sms o attraverso la app, al pagamento della sosta con lo smartphone e ora con questa rivoluzionaria innovazione per eliminare le code. Atm si conferma, come ribadito all'ultimo congresso Uitp a Milano, tra le prime aziende europee per capacità di sfruttare le nuove tecnologie». Aggiungendo che «la piattaforma informatica è stata creata interamente dai tecnici aziendali e sono già moltissimi coloro che li sfruttano quotidianamente».

Milano bloccata ieri da un'improvvisa protesta degli immigrati ospitati a Bresso nel campo della Croce rossa. In un centinaio sono scesi in strada alle 9 occupando prima via Clerici, la strada che collega a Sesto San Giovanni, poi viale Fulvio Testi in entrambe le direzioni, bloccando così l'arteria che porta a Milano in un orario di traffico intenso. Circolazione in tilt e proteste dei pendolari fino all'ora di pranzo, quando gli extracomunitari sono rientrati. Tentando, però, di uscire nuovamente cercando di forzare il cordone delle forze dell'ordine in assetto anti sommossa.

La richiesta, anche se «la maggior parte dei quattrocento ospiti ha tenuto a informarci che loro non aderivano» hanno precisato dalla Cri, erano i documenti che sono stati loro trattenuti all'arrivo in Italia. A protestare migranti provenienti da Afghanistan, Bangladesh e Paesi africani come Mali e Senegal che si sono anche lamentati per il mancato ottenimento del permesso di soggiorno. Critiche anche alle condizioni di vita nel campo dove ci sarebbero infiltrazioni d'acqua dopo la pioggia battente di questi giorni. Alcuni giornalisti hanno provato a entrare, ma per le disposizioni della prefettura sono stati fermati. Una nota di Telelombardia riferisce di giornalisti che sarebbero «stati letteralmente travolti da un gruppo di migranti che li ha sospinti all'interno del campo per riprendere le condizioni di vita».

«Questa è un'emergenza che conosciamo bene - dice il sindaco pd di Bresso Ugo Vecchiarelli -, ma adesso la situazione sta diventando davvero difficile da gestire». Francesca, un'automobilista, racconta che «prima facevano passare qualche macchina per volta, poi mi hanno bloccata completamente». In molti hanno riversato la loro rabbia sui social network, ricordando le proteste estive dei profughi per il cibo servito che non era di loro gradimento. «Facciamo quello che possiamo – precisano dalla Cri – ma provengono da decine di Paesi diversi con decine di tradizioni culinarie differenti». Alla fine l'Ufficio immigrazione della Questura ha incontrato gli immigrati cercando di spiegare tempi e percorso da seguire per le loro richieste.

Dura la reazione del segretario della Lega Matteo Salvini: «Protestano perché non si trovano bene e vogliono i documenti. Traffico paralizzato, sono intervenuti polizia e carabinieri. Vogliono i documenti? Col cacchio! Sono ospiti, a spese nostre, e rompono pure i ... Io li caricherei di peso sul primo aereo e tutti a casa loro». Per la coordinatrice di Fi Mariastella Gelmini «un segnale preoccupante, i cittadini hanno avuto la netta sensazione dell'arretramento delle istituzioni. Il Comune e il governo non possono pensare di continuare a buttare sulle loro spalle il peso delle scelte mancate, dei rinvii e di un'Europa che continua a cincischiare». Cosa accadrebbe, si domanda l'assessore Viviana Beccalossi (Fratelli d'Italia) «a un gruppo di italiani che, per protestare bloccasse la viabilità su una delle arterie più importanti? Come minimo verrebbero denunciati e quasi sicuramente condannati». Per l'assessore leghista Simona Bordonali «a Milano la situazione è degradante. Ciò che è successo dimostra come il modello di accoglienza adottato dal governo sia miseramente fallito. Mi auguro che i cento finti profughi vengano immediatamente espulsi e rimpatriati».

Per Riccardo De Corato questo «certifica il fallimento del modello “accogli e dimentica” basato sulle tendopoli del trio Renzi-Alfano-Pisapia». Durissimo anche l'assessore del Pd Pierfrancesco Majorino che condanna l'episodio come «lo specchio della malagestione del governo in materia di immigrazione».

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