Marta Bravi
È caduto ne vuoto l'appello del sindaco Beppe Sala che aveva chiesto un «atto di responsabilità» ai sindacati e ai lavoratori Atm. E proposto una moratoria sulle agitazioni sindacali per i grandi eventi. Confermato quindi lo sciopero indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Faisa-cisal, Orsa, Sama-faisa e Cub Trasporti per domani dalle 8,45 alle 12,45.
«Non ci sono elementi nuovi, mi rincresce perché sono giornate delicate - ha detto il sindaco ieri mattina -. Lo sciopero è un diritto, bisogna continuare a lavorare perché è una settimana delicata, ma Milano si sta riempiendo di giornate delicate, per fortuna». Nessun intervento da parte della Prefettura, dopo che il primo cittadino aveva chiesto di non procedere con la precettazione.
Rimaste inascoltate anche le parole del presidente del Salone del Mobile Claudio Luti: «Noi non vogliamo entrare nella disputa sindacale, ma spero fino all'ultimo che lo sciopero venga revocato. È un'azione contro Milano e contro il sistema proprio in giornate in cui ci giochiamo l'immagine internazionale della città. Non solo, il secondo giorno è il più importante per il Salone, perché tradizionalmente si registra il picco di affluenza. Il sindaco sta lavorando per portare qui l'Agenzia europea del Farmaco, trasformando Milano in una metropoli internazionale, ma è indubbio che l'agitazione avrà effetti negativi sulla manifestazione».
Dopo il presidio dei dipendenti Atm davanti a Palazzo Marino, ieri pomeriggio, si è tenuto un incontro tra le sigle sindacali e i rappresentanti del Comune, l'assessore alla Mobilità Marco Granelli e la collega al Lavoro Cristina Tajani, ma le due posizioni sono rimaste troppo distanti.
«Le sigle chiedono il ritiro della delibera che spacchetta il sistema della mobilità, ma non è possibile perché garantisce la proroga del contratto con la municipalizzata» spiegano da piazza Scala. «Noi vogliamo un cambio di rotta - replica Luca Stanzione, segretario generale Filt Cgil -. Abbiamo notato un cambio di atteggiamento da parte dell'amministrazione rispetto ai precedenti incontri, ma non è comunque stato sufficiente. Che si tratti del ritiro della delibera o della riscrittura sono questioni tecniche, ma ci servono punti fermi». Giovanni Abimelech, segretario generale Fit-CISL Lombardia: «Sono 13 anni che queste categorie non scioperano contro l'azienda, se lo facciamo è perchè il problema è serio. Questa delibera vuole appaltare solo il trasporto pubblico locale scorporando altri servizi dell'azienda come bike e car sharing, i quali peraltro hanno alto indice di gradimento fra gli utenti».
«La colpa principale dello sciopero va ascritta a questa giunta - attacca il capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi - che continua
a dimostrare una forte incapacità di mediare con le parti sindacali. A questo si aggiunge la poca chiarezza su quale sarà ilfuturo del trasporto pubblico locale con continui messaggi contraddittori da parte del sindaco».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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