«Lasciare che il territorio si trasformi in una grande periferia-dormitorio è un impoverimento culturale ed economico mortificante». É il monito lanciato dall'Arcivescovo di Milano Mario Delpini che ieri ha tenuto un Discorso nell'aula del consiglio regionale a 6 anni di distanza dalla visita del cardinale Angelo Scola. «La Regione - sottolinea - è di più di Milano e richiede a chi l'amministra uno sguardo che non si concentri solo sulla città. L'attenzione mediatica e l'opinione pubblica sembrano concentrate in modo sproporzionato sulla città capitale, mentre una considerazione sapiente e realistica deve valorizzare la dimensione metropolitana e sa interpretare la ricchezza dei territori nella loro varietà. Forse una certa enfasi sulla città, un certo ossessivo convergere di risorse, di attenzioni mediatiche, di rivendicazioni di eccellenze finiscono per essere un danno per la stessa città di Milano e per il territorio regionale più che un prestigio promettente. Mi pare che l'idea che tutti vanno a Milano a lavorare, a studiare, a farsi curare non rende giustizia alla realtà e attiva un pendolarismo che comporta uno sperpero incalcolabile di tempo, energie, un complicarsi di problemi di gestione del territorio». C'è «il danno per la città che si spopola di abitanti e si riempie di pendolari e turisti; il danno per il resto della Regione è che si impongono spostamenti logoranti e smarrimento di identità e risorse disseminate sul territorio».
Delpini ha richiamato la politica a «non lasciarsi tentare dalla corruzione, un cancro che divora e rovina il Paese», ha sollecitato interventi («anche fiscali») a favore della famiglia, impegni su casa e lavoro, e ha chiesto di raccogliere la «sfida della convivenza» e dell'integrazione. Ha accolto «con interesse l'istituzione di una Consulta interreligiosa, non c'è società plurale senza reale esercizio della libertà religiosa».
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