Auguri di Scola ai milanesi: «Torni a fiorire la vita civica»

È una esortazione a far «fiorire la vita civica» quella che l'arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, ha fatto nella sua omelia ieri in occasione dell'ultima domenica di Avvento prima del Natale, in cui ha ricordato anche che «siamo ancora in tempo a porre nelle nostre case il presepe».
Secondo l'arcivescovo, infatti, i cristiani oggi faticano «ad accogliere il messaggio del Natale nel suo significato pieno», che è nascita di Cristo a Betlemme ma anche la sua morte, la croce e la resurrezione. «Nell'esercizio quotidiano della nostra libertà non facciamo adeguato spazio all'azione della grazia cioè a questo Dio Bambino che nasce nella Chiesa e in noi. Trascuriamo - ha sottolineato - che all'origine del nostro agire c'è l'iniziativa di Dio, dello Spirito del Risorto». «In questo Natale - ha aggiunto - imploriamo dal Signore di sapere essere come ci chiede San Paolo. Donne e uomini che fanno fiorire la comunità e, nello stesso tempo, la vita civica». Il suo è un «accorato invito» alla città. «Se guardiamo alla lunga, feconda storia della Chiesa ambrosiana, al suo contributo di civiltà sorge spontaneo in noi un accorato invito: Milano - ha esortato - non perdere di vista Gesù Cristo nel quotidiano tuo nobile tentativo di costruire il futuro». L'invito è anche a guardare al presepe e metterlo nelle case. «Il Bambino di Betlemme ci viene incontro anche quest'anno per vincere ogni nostro scetticismo».

Perché ha continuato «questa gioia effettiva non è soprattutto uno stato d'animo» e resiste ai flutti di ogni burrasca e attraverso ogni dolore e sacrificio mostra a tutti la sua inesauribile forza». «Gesù - ha concluso - è veramente presente. Gesù è un evento che continua a stupire, on un pretesto fragilmente sentimentale o sfacciatamente commerciale».

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