Autovelox in ritardo, buco da 22 milioni

La giunta corregge il bilancio che prevedeva un maxi incasso dalle multe

Autovelox in ritardo, buco da 22 milioni

Scalare la classifica, impossibile. Milano si è già guadagnato nel 2016 il primato di capitale italiana delle multe. La giunta Sala ci ha provato comunque quest'anno a migliorare la performance ma si è scontrata con un ostacolo burocratico non previsto. Un boomerang da 22 milioni di euro. In primavera è cambiata la legge sulla taratura degli autovelox, il Comune ha dovuto adeguare gli impianti e l'installazione è slittata. A inizio novembre sono state accese quelle di via Palmanova e via Parri, le altre verranno attivate tra dicembre e fine gennaio. Nel bilancio di previsione 2017 presentato a inizio anno l'assessore Roberto Tasca aveva scritto alla voce entrate da multe 305 milioni di euro, 22 in più rispetto ai circa 283 milioni incassati l'anno scorso. E si è trovato un buco enorme da coprire con tagli ed economie di spesa. Ieri presentando in Commissione l'assestamento dei conti Tasca ha ammesso che «la previsione dei 22 milioni in più era fondata sui nuovi autovelox, a questo punto confermiamo l'incasso del 2016». Non si fa attendere la reazione del consigliere di Forza Italia Fabrizio De Pasquale: «Sono molto contento - ribatte all'assessore - che abbia messo a verbale quanto noi diciamo da anni, ossia che esiste un preciso rapporto di cassa tra autovelox e bilancio, solo che li avete fatti partire con grave ritardo». Palazzo Marino recupererà ampiamente nel 2018. É di 59,04 milioni il buco nelle entrate che la giunta ha dovuto coprire quasi completamente con tagli (e ha risparmiato 1,94 milioni sulla spesa per l'acqua potabile). Sono aumentati di cinque milioni rispetto ai trentasei previsti a inizio anno invece gli incassi dalla tassa di soggiorno, ma sono calati quasi della stessa misura quelli della Cosap, la tassa di occupazione del suolo pubblico: il Comune aveva stimato un totale di 39 milioni contando evidentemente su un aumento di eventi e installazioni ma la cifra è rimasta quella del 2016.

Più proventi da Area C (1,6 milioni) visto che è scattata una mini-stangata e una voragine da 27 milioni (da 426 milioni a quasi 380) alla voce «proventi tariffe del trasposto pubblico», e il problema non è il calo dei biglietti ma il fatto che l'Iva da giugno viene versata dalle partecipate direttamente all'Erario e non ai Comuni («noi la usavamo per pagare i fornitori, il problema sarà ancora più grande nel 2018 perchè la cifra sarà spalmata su tutto l'anno» avverte Tasca). Basilio Rizzo (Milano in Comune) domanda «come si intenda provvedere per il recupero Iva, se ad essere virtuosi si viene trattati così..».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica