Balzani: «Il sindaco? Più che palle serve cuore»

Il vicesindaco risponde a Mr. Expo: «I milanesi bisogna farli sognare»

«Preferisco dire che ci vuole molto cuore, piuttosto che le palle, per fare il sindaco...». Francesca Balzani, candidata alle primarie del centrosinistra spite di Maria Latella a«L' intervista» su SkyTg24 non fa troppi giri di parole e risponde a Giuliano Pisapia che la stessa cosa aveva detto a Giuseppe Sala qualche tempo fa. «Per fare il sindaco devi prenderti a cuore una comunità di persone, i loro bisogni e i loro progetti - ha aggiunto- e anche i loro sogni». Poi il vicesindaco si è tolta un altro sassolino dalle scarpe e rispondendo a Silvio Berlusconi ma anche a tutti quelli che dubitano della sua milanesità e ne fanno una caratteristica indispensabile per governare la città: «E si fa un torto a Milano se si pensa che per essere milanesi bisogna essere nati sotto la Madonnina- ha detto la Balzani- Si è milanesi quando a Milano si costruisce la propria vita. Io sono milanese da tanti anni, ho qui la mia famiglia, i miei bambini vanno a scuola qui e io amo molto la mia città. Questo è essere milanesi. Anche se non credo che Berlusconi ce l'avesse con me». Sul testa a testa con i suoi rivali delle primarie, l'ex commissario di Expo Giuseppe Sala e l'assessore alle politiche sociali Pierfrancesco Majorino la Balzani è fiduciosa: «Ho fatto già una rimonta straordinaria in meno di un mese di campagna. Ho molto recuperato come conoscenza esoprattutto come consenso. Sono molto vicina a Sala e soprattutto il punto cruciale è che siamo tutti al momento in grado di battere il candidato del centrodestra, non uno più di altri. I milanesi che vogliono partecipare al voto, quindi, possono scegliere tra candidati tutti ugualmente competitivi nel battere il centrodestra». Che giunta sarà quella della balzani nel caso dovesse sedersi sulla poltrona di Palazzo Marino? «Nessun nome forte per ora, ma una giunta metà di donne, come ha già fatto Pisapia, con persone competenti e capaci. Ma prima di fare nomi bisogna vincere le primarie, poi mi porrò questa domanda». IInfine la riforma delle tasse locali: «Come Comune dobbiamo fare una partita importante nel 2016.

Sarà, speriamo, l'anno in cui ci sarà una riforma definitiva della local tax, noi a Milano perdiamo un pezzo importante di Imu trasferendolo allo Stato: se potessimo tenerlo, avremmo 250 milioni in piùogni anno da trasformare in servizi per cittadini».

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