Banane gonfiabili in consiglio la protesta show del centrodestra

E Sala ribadisce: «Non sono super entusiasta ma c'era l'ok»

Un blitz a inizio seduta. Per contestare le nuove aiuole esotiche davanti al Duomo, sponsorizzate con 3 milioni da Starbucks, i consiglieri di Forza Italia Gianluca Comazzi, Silvia Sardone, Fabrizio De Pasquale e Alessandro De Chirico hanno sventolato ieri delle banane gonfiabili in consiglio comunale (dopo i filari di palme arriveranno anche quelli di banani a completare la scenografia del giardino). É mai possibile, ha contestato Comazzi durante il suo intervento, «che piazza Duomo, la piazza più sacra della nostra città, sia stata vittima di uno scempio architettonico e estetico e sia stata profanata in questo modo?. Chiedo che la questione venga affrontata in aula». Gli esponenti azzurri hanno consegnato una banana gonfiabile anche al sindaco Giuseppe Sala. Sui banchi della Lega sono comparsi invece poster con i cammelli, a completare la contestazione-show.

«Non sono super entusiasta dell'idea delle palme in piazza Duomo - ha ammesso il sindaco prendendo la parola -, ma il mio giudizio vale come quello di qualunque cittadino milanese. In questo caso c'è stato un bando, la Sovrintendenza si è espressa in maniera positiva e abbiamo considerato questo giudizio dirimente. Si evoca la sacralità, si parla di violenza, quasi si trattasse di un nuovo simbolo della religione milanese. La religione milanese vuol dire usare il senso cristiano, vuol dire accogliere» ha ricordato però Sala che ha cercato di mettere fine alle proteste delle opposizioni e fare in modo che il consiglio comunale si concentrasse sull'approvazione del bilancio di previsione per il 2017-2019, come previsto. «Se la manovra non viene approvata o viene approvata in ritardo, i milanesi, tutti noi, avranno dei ritardi nell'erogazione dei servizi - ha ricordato -. Poi se si vuole andiamo avanti con la discussione delle palme, ma il mio invito in questo momento è quello di lavorare sui conti».

Detto ciò, è stata discussa (e bocciata dalla maggioranza) una mozione di Fi per chiedere di «rimuovere le palme, rimediando a un errore: la giunta poteva e doveva inserire criteri adeguati nel bando». Anche il Movimento 5 Stelle contesta: «É il risultato di bandi che evidentemente non funzionano».

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