Bandiere e inno nazionale «Riportate i due marò in Italia»

Bandiere e inno nazionale «Riportate i due marò in Italia»

Sotto un cielo plumbeo sventolano le bandiere di Pdl, Giovane Italia, Azione universitaria e Io amo l’Italia. In sottofondo l’Inno di Mameli. Militanti, simpatizzanti, semplici cittadini indignati si sono dati appuntamento ieri pomeriggio davanti alla sede del Consolato indiano di via Larga per portare la propria vicinanza alle famiglie dei due marò e protestare contro una detenzione illegittima. «La protesta degli italiani - commenta Giulio Gallera, alla sua prima uscita da coordinatore cittadino del Pdl - è forte e vibrante. Noi siamo qui oggi per portare la nostra solidarietà ai due soldati e alle famiglie di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone e lo sdegno nei confronti del governo indiano». La maggioranza del consiglio comunale lunedì non ha voluto anticipare la discussione sull’esposizione delle due fotografie dei due marò davanti a Palazzo Marino... «È gravissimo - sbotta Gallera -: la maggioranza ritiene che alcuni italiani trattenuti illegittimamente all’estero siano di serie A - il riferimento puramente voluto è alle immagini di Francesco Azzarà e Rossella Urru, che la giunta arancione ha affisso davanti alla sede del Comune e altri di serie B. Quando eravamo al governo della città - ricorda Gallera - abbiamo affisso in piazza Scala le immagini di tutti i connazionali rapiti, senza ideologie». «Pisapia non ne possiamo più della tua ipocrisia», gridano i giovani accorsi al presidio. A ricordare la vera promessa non mantenuta di Giuliano Pisapia - «sarò il sindaco di tutti» - è anche il vicepresidente del consiglio Riccardo de Corato: «Ancora una volta, chi credeva alla favola di Pisapia, avvocato gentile di tutti i milanesi, ha ricevuto una clamorosa smentita: dopo la vicenda dell’ex terrorista Maurizio Azzollini che è diventato capo di gabinetto del vice sindaco Guida, lunedì abbiamo avuto un’altra riprova con il rifiuto a mettere le foto di due marò arrestati sulla facciata di Palazzo Marino come avevano già fatto il Comune di Roma, la Regione Lombardia e la Provincia di Milano».
Intanto in via Larga continuano ad arrivare italiani preoccupato delle sorti dei due militari. C’è chi sventola una bandiera di partito, chi canta l’inno nazionale, chi srotola la pagina appello del Giornale, con la foto dei due marò «Riportiamoli a casa». «Esprimiamo solidarietà ai militari, che chiediamo vengano giudicati in Italia - dichiara Carlo Armeni, presidente di Giovane Italia Milano -. È inaccettabile che siano rinchiusi in un carcere indiano, chiediamo che il Governo italiano intervenga risolutamente per far valere la sua sovranità». Una violenta critica al governo arriva dall’assessore regionale alla Sicurezza, Romano La Russa: «Il governo non sta facendo quanto in suo potere per ottenere il rilascio dei militari».

«Si fermino tutti i manager indiani che girano in Italia la provocazione lanciata da Antonio Pennacchi, premio Strega con Canale Mussolini -. Questa è una cosa che dovrebbe mettere sotto accusa la nostra politica estera».

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