«Basta con la demagogia: con il park ci sarà più verde di prima»

«Basta con la demagogia: con il park ci sarà più verde di prima»

Prima è stata la guerra degli striscioni. «Secondo parcheggio in Bacone? No grazie» avevano srotolato i comitati dei cittadini anti-box sotto le finestre. Chiedendo al sindaco Giuliano Pisapia di rinunciare alla costruzione di un altro autosilo. Una protesta incoraggiata anche dal buon esito della precedente, messa in scena a poche strade di distanza. E allora Pisapia «così come ha fermato, pagando, i lavori per il vicino parcheggio in piazza Lavater, ora aiuti anche noi». Poche settimane e per piazzale Bacone è arrivata almeno la sospensiva. E allora dagli striscioni si è passati ai cartelli. Con un dibattito ospitato proprio su quegli alberi la cui sopravvivenza potrebbe essere messa a rischio dalla nuova costruzione. «Difendiamo questo albero dal parcheggio sotterraneo» si legge nel più classico ispirato all’ecologismo tradizionale. Pronta la replica pochi centimetri più in alto, ma sullo stesso tronco. «Salviamo piazzale Bacone dalle auto». Una posizione forse più originale, ma accuratamente argomentata. Con tanto di fotografie di macchine in posteggio selvaggio e cartina della futura ripiantumazione. Perché «dire di no al parcheggio - aveva più volte ripetuto Michele Marsico, uno dei 360 che avevano già prenotato un box - significa dire darla vinta ai soliti furbi che lasciano l’auto dove capita». Di contro ci sono i residenti che vogliono difendere il parco in cui giocano i bambini e ricordano come il quartiere si consideri già sufficientemente penalizzato dai quattro anni di lavori per la costruzione del silos di via Ozanam. E pazienza se a rispondere ai cittadini-contro (il comitato storico sorto nel 2004) c’è il comitato pro-parcheggio costituito da chi ha già versato l’acconto per prenotare il box. Con cifre che vanno da 4 a 6mila euro. Nel difficile ruolo dell’arbitro, l’assessore ai Lavori pubblici Lucia Castellano che ha pensato di inserire piazzale Bacone nella lista di progetti «congelati» insieme a via Canaletto e via Frapolli, mentre il via libera è stato concesso ai box di piazza Bernini.

Decisioni difficili, ammise la Castellano, ricordando che in città sono sotto esame 120 aggiudicazioni e che «ogni retromarcia costa soldi». E, in piazza Bacone ci sono già i contratti firmati. Con tutti i 480 posti auto già prenotati con tanto di acconto versato. Il dibattito è aperto. Con i tronchi degli alberi a far da bacheca.

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