Sabrina Cottone
«Gli auguro che possa continuare nella sua gestione della Lombardia». La frase è di Silvio Berlusconi ed è diretta al presidente della Regione, Roberto Maroni. Può sembrare una dichiarazione di circostanza, tanto più che arriva dal palco insieme al premio Rosa Camuna, la massima onorificenza attribuita da Palazzo Lombardia, che Berlusconi naturalmente ha apprezzato, visto che a sorpresa gli ha anche consentito di sfoggiare la maglia nerazzurra dell'Inter, suo antico amore prima del Milan. Ma è anche una frase un po' sibillina, perché se rivela una relazione salda e duratura tra il Cav e Maroni, contemporaneamente - fa sapere chi è vicino a Berlusconi - è un invito all'hic manebimus optime, a non precipitare le cose, magari con il voto anticipato che Maroni sta caldeggiando da tempo.
Berlusconi è sempre stato favorevole a portare a scadenza naturale le legislature che funzionano e il governatore della Lombardia è terzo nella classifica nazionale di gradimento 2017 pubblicata ogni anno dal Sole 24Ore. D'altra parte, con trattative politiche così avanzate a livello nazionale sulla legge elettorale, il Cavaliere non avrebbe interesse a spingere sul pedale dell'acceleratore anche in Lombardia. Certo, il rapporto di stima con Maroni è forte e si è consolidato ai tempi in cui il governatore era ministro degli Interni nel governo Berlusconi, ma ora il Cavaliere vorrebbe che la Lombardia rimanesse serenamente stabile almeno per un po'. Le spinte alle elezioni anticipate di Maroni potrebbero rischiare di agitare il quadro. E si uniscono al referendum sull'autonomia, che è un elemento di contrasto con le opposizioni e non solo.
Berlusconi, scendendo dal Belvedere della Regione, ha anche concesso una battuta sul desiderio di avere un centrodestra unito. «Con la Lega di Salvini?» la domanda del Fatto quotidiano. «E di chi, se no?» ha risposto lui scappando via. Oltre tutto, boutade o no che sia, lanciando lo sbarramento all'8 per cento a casa Maroni, dove la maggioranza è fondata sull'alleanza con i centristi di Alfano, ha un po' scompigliato le carte e rimescolato il quadro. Insomma, un vero e proprio show politico che ha spiazzato qualche certezza (e coperto qualche altra ipotesi al momento al centro dei pensieri di Berlusconi).
In ogni caso Roberto Maroni ha puntualmente spiegato ai cronisti di aver parlato con Berlusconi anche dell'ipotesi di una data unica per le politiche anticipate, le regionali e il referendum sull'autonomia e di averlo visto annuire: «Se ci saranno elezioni anticipate, io ho indicato come mia preferenza la data del 22 ottobre, per fare un election day insieme al referendum sull'autonomia. Ne ho parlato a Berlusconi, lui ha preso nota di ciò e spero che sostenga questa indicazione. Adesso comunque, vediamo cosa succede a Roma». È lì che si concentrano le attenzioni e le eventuali ricadute anche lombarde.
Venendo a Forza Italia, a parlare è Mariastella Gelmini, che invita alla prudenza.
La coordinatrice regionale azzurra, soprattutto per quel che riguarda il referendum sull'autonomia, è perplessa per i tempi più ancora che per il merito: «Dobbiamo stare attenti a non correre un po' troppo, anche per quel che riguarda il referendum sull'autonomia. Prima dobbiamo essere sicuri della legge elettorale, poi di poter anticipare le politiche. E poi mi pare che ci siano dubbi giuridici sull'accorpare il referendum con le elezioni politiche».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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