Cronaca locale

Beic, la biblioteca da sogno diventa realtà (ma nel 2026)

Nasce dopo vent'anni e nella doppia piramide tronca. Due grandi navate nel verde, scelto il progetto per la Biblioteca europea. 2,5 milioni di volumi, sale lettura, aule e una serra

Beic, la biblioteca da sogno diventa realtà (ma nel 2026)

Un laboratorio per produrre cultura contemporanea, sarà questa la vocazione della Nuova Biblioteca Europea che finalmente vede la luce. Dopo oltre 20 anni dal progetto, non solo sono stati assicurati i fondi dal Pnrr pari a 101 milioni, ma è stato approvato il progetto vincitore del nuovo concorso internazionale bandito dal Comune da chiudere entro il 2026. «Questa biblioteca rappresenta per noi una lezione di vita - ha detto il sindaco Beppe Sala - Antonio Padoa Schioppa che ha sempre creduto in questo progetto, ce lo ha insegnato. Non mollare mai per arrivare a un risultato».

«Questa volta ce l'abbiamo fatta - ha sottolineato il presidente della Fondazione Beic Francesco Paolo Tronca - Milano sarà in grado di gestire al meglio la biblioteca perché questo progetto si trasformi in un polo culturale europeo che faccia da catalizzatore degli altri sistemi bibliotecari». La Nuova Beic - Biblioteca europea di informazione e cultura - nasce per innovare i significati tradizionalmente attribuiti al concetto di biblioteca, a partire dall'involucro. Mission della Beic «riunire in sé, mediante una coerente programmazione delle sue scelte culturali e organizzative, i caratteri di una grande biblioteca di pubblica lettura con quelli di una biblioteca di ricerca di livello europeo, complementare rispetto alle biblioteche storiche e alle biblioteche universitarie quanto alle esigenze delle ricerche interdisciplinari che sempre più costituiranno una via fondamentale per l'avanzamento delle conoscenze. Essa ha tra i suoi fini anche costruire un efficace strumento di educazione alla lettura e un centro di servizi di formazione a distanza».

Compatta, semplice e sobria, ma iconico e pensata per la massima efficienza energetica e acustica, la biblioteca si articola in un due «piramidi tronche a comporre una figura esplicitamente industriale, tra la serra, la stazione e la fabbrica, armonico rispetto all'ambiente in cui è inserito». Il polo culturale di Porta Vittoria che diventerà centro funzionale dell'intero sistema bibliotecario dell'area metropolitana, è firmato da Angelo Raffaele Lunati (capogruppo con Onsitestudio), Manuela Fantini, Marcello Cerea, Giacomo Summa, Francesca Benedetto, Luca Gallizioli, Giancarlo Floridi, Davide Masserini e Antonio Danesi.

A Porta Vittoria, nell'area abbandonata tra viale Molise a est, via Cervignano a ovest con la fermata del passante ferroviario, la prossima fermata Dateo della nuova linea M4, via Monte Ortigara a sud e un complesso residenziale di recente costruzione a nord sorgerà vicino a un altro pezzo di città in via di radicale trasformazione come l'ex Macello. A sottolineare l'importanza del legame con un quartiere in abbandono, Sala ricorda che «presentiamo il lavoro su un quartiere importante che merita attenzione e volontà di dargli un'anima».

Il nuovo edificio avrà una superficie di 30mila metri quadrati e sarà localizzato nella parte sud del lotto, verso via Monte Ortigara, lasciandone quindi buona parte libera a verde per la realizzazione di una nuova, ampia piazza alberata, in dialogo con il nuovo parco pubblico. All'ingresso la Promenade introdurrà ai padiglioni con spazi espositivi, commerciali, una caffetteria e le stazioni di restituzione dei volumi. Da qui si apre la biblioteca vera e propria per la consultazione, lo studio, la lettura, le conferenze. I due volumi di vetro e metallo si connetteranno con il terzo padiglione che conterrà l'«Imaginarium», la parte dedicata ai bambini e pensata anche per ospitare giochi, esperimenti didattici, rappresentazioni e l'Auditorium da 300 posti per conferenze, concerti, spettacoli e incontri.

Alla sua sommità, il volume a nord culminerà con una grande serra, quello a sud si aprirà in una terrazza con sala di lettura aperta tutto il giorno.

Commenti