Nuove rastrelliere in periferia, annunciava ieri trionfante un comunicato di Palazzo Marino. «Prosegue anche in agosto - le prime righe - il lavoro del Comune per promuovere l'utilizzo della bicicletta in città». La notizia è che è stata appena ultimata in Zona 3 la posa di nove portabiciclette da cinque posti. Che in totale, fa diligentemente di conto la velina comunale, significano 45 posti in piazza Bottini di fronte alla stazione Fs. Inoltre 3 nuove rastrelliere da 5 posti in piazza Bottini all'angolo tra via Salieri e via Pacini, altre 3 all'angolo tra via Pacini e via Valvassori Peroni. Due i portabiciclette da 5 posti ancora in piazza Bottini tra via Valvassori Peroni e via Viotti, altre 3 rastrelliere da 5 in via Pacini presso le scale della metropolitana. Nella Zona 9, in via Comasina angolo via Teano, rastrelliera da 5 posti, mentre in via Fusetti (Zona 6) 2 portabici da 5. «Grazie a queste nuove rastrelliere e ai 115 stalli in più, sale a quota 900 il totale dei nuovi posti per biciclette installati dalla attuale amministrazione a partire dalla scorsa primavera». Benissimo, verrebbe da dire. Anche se la vera angoscia per i ciclisti non è tanto dove posteggiare la bicicletta (che quello non è davvero mai stato un problema), quanto piuttosto avere la possibilità di girare per Milano senza rischiare di essere investiti. Come purtroppo dimostrano anche recenti fatti di cronaca con i ciclisti morti dopo essere stati trascinati sull'asfalto dalle auto. Per quello non ci vogliono rastrelliere, ma piste ciclabili e percorsi protetti come compete a una città moderna e rispettosa dei diritti di chi sceglie di muoversi con pedali e due ruote.
Un popolo che cresce, come dimostra il bilancio della sperimentazione dei primi due mesi di servizio notturno del Bike sharing. Attivo dalle 7 alle 2 del mattino durante la settimana e 24 ore su 24 nel weekend, il notturno ha registrato più di 16mila utilizzi in soli 60 giorni.Bene le nuove rastrelliere Ma servono piste ciclabili
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