L'Expo «renziana» è una trovata della propaganda. E il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, accolto a Rho da applausi e cori di tifosi, non si è lasciato scappare l'occasione per rimarcarlo: «Questa Expo l'ho fortemente voluta io».
Silvio Berlusconi è arrivato ieri poco prima delle 14 al sito dell'esposizione universale, per visitare la mostra «I tesori dell'Italia». Era accompagnato da Vittorio Sgarbi, curatore dell'allestimento presso lo spazio di Eataly, e dal commissario unico di Expo, Giuseppe Sala. Fuoriprogramma, un mini bagno di folla che lo ha accolto lungo il «Decumano» dell'area Expo, con cori inneggianti a lui e al suo Milano e strette di mano. «Forza presidente, forza Milan». «È una «rock star» - ha subito commentato Sgarbi - è capace di avere «più successo di Renzi con la gente».
«Credo che dedicherò diverse giornate a questa Expo» ha annunciato Berlusconi - parlando di un evento «che io stesso ho fortemente voluto, conquistato, togliendolo alla Turchia, entrando in rapporti difficili con il mio amico capo del governo turco». «Dopo diversi esami superati brillantemente - ha ricordato - Erdogan ( il presidente turco , ndr) si batteva per la Turchia, ma noi ci siamo riusciti. La decisione presa è stata saggia». E oggi - ha riscontrato - si è arrivati a un «punto eccezionale su un settore come quello dell'alimentazione e della nutrizione, che sta diventando sempre più importante. Si deve allargare lo sguardo su quelle persone che non hanno una sufficiente nutrizione».
La visita e l'incontro con il commissario di Expo Sala sono serviti anche a fare il punto sulla vera incognita che ancora aleggia su Rho: il dopo esposizione. Ovvero: cosa accadrà alle aree quando il semestre di Expo finirà? L'ex premier ha spiegato di aver parlato col commissario del fatto che «sarebbe controproducente veder sfasciare questo impianto alla fine di Expo». «Si devono trovare attività alternative - ha ammonito - ce ne sono tante». «Logico impegnarsi» per il dopo Expo.
Ma Milano oggi è un campo in cui si giocano tante partite. Anche politiche. E il Cavaliere ha sciolto un paio di nodi anche sulle elezioni comunali, tappa che si avvicina nell'incognita di candidature tutte da definire.
In primo luogo ha escluso la possibilità, da qualcuno auspicata o ventilata, di un suo impegno diretto come candidato a sindaco: «Non c'è nessuna ipotesi di questo tipo per quanto mi riguarda», ha precisato. La suggestione di Berlusconi candidato sindaco nella sua Milano torna nella politica italiana da quasi venti anni. Ma, anche per stavolta, sembra dunque destinata a restare tale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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