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Bersani «marchia» Ambrosoli ma a sinistra è caos primarie

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Non è facile la situazione del candidato alle primarie Pierluigi Bersani. In tour milanese per difendere la candidatura dall'assalto di Matteo Renzi, nel contempo si trova a fare da pompiere per spegnere le primarie regionali. L'opportunità di scegliere il candidato governatore attraverso le primarie dopo la discesa in campo di Umberto Ambrosoli (nella foto)? «Va valutata serenamente assieme alla coalizione e a questo candidato» dice il leader del Pd. E dà il suo imprimatur alla candidatura di Ambrosoli: «Pare una buona notizia che cambia un po' anche l'ottica con cui fin qui si è ragionato. L'accettazione della candidatura da parte di Ambrosoli di per sé corrisponde già a un certo allargamento, quello che noi chiediamo con le primarie». Come dire che le primarie a questo punto sembrano inutili. Formalmente la decisione sarà presa lunedì pomeriggio, quando è prevista la direzione regionale del Pd e degli altri partiti della coalizione di centrosinistra. Il nuovo candidato ha già detto di non voler correre con le primarie, ma nell'area c'è un gran movimento di persone che ne fanno una questione di principio. O forse di posizioni future in squadra. Il primo è Giuseppe Civati, che non parteciperà alle primarie e sosterrà Ambrosoli. Ma chiede comunque un ricorso agli elettori: «La candidatura di Ambrosoli è molto importante, però lo è altrettanto che lui accetti di partecipare alle primarie. Diversamente, sono convinto che andremmo a sbattere perché la gente non capirebbe. Se poi si vedrà che non ci sono altri concorrenti, le primarie si possono anche evitare. ma questo è un altro discorso».
Il punto è che - almeno al momento - i concorrenti ci sono. E i supporter di Alessandra Kustermann, la primario manager della Mangiagalli, continuano la marcia di avvicinamento al voto del 15 dicembre. Lei insiste: «Chiedo al Pd e ad Ambrosoli di fare le primarie. Perché le regole sono sostanza. Credo che abbandonare le primarie in Lombardia significherebbe tradire lo spirito del miglior centrosinistra».
Il candidato Fabio Pizzul, che sembra disponibile a convergere su Ambrosoli, chiede anche lui di rivolgersi agli elettori: «Esorto Ambrosoli a fare le primarie per partire con il piede giusto. La sua candidatura ha bisogno di passare da una spinta della partecipazione popolare che in questi giorni mi sembra sia mancata. Non fare le primarie sarebbe un brutto messaggio per l'elettorato».
Caos anche in Sel. Giulio Cavalli ritira la candidatura per sostenere Ambrosoli, ma chiede che le primarie si facciano comunque: «Una qualche forma di consultazione deve assolutamente essere fatta, il come non è un problema nostro, ma delle segreterie dei partiti».

A rispondere è il coordinatore di Sel in Lombardia, Franco Bordo: «Ricordo al consigliere Cavalli che l'unico esponente di Sel ad aver palesato l'inutilità delle primarie in caso di candidatura di Ambrosoli è stato proprio lui».

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