Coronavirus

Bertolaso: "Una vergogna gli ottantenni in attesa"

Vaccini, trecento prenotazioni in più a Niguarda. Interviene la Protezione civile con sedie e tendoni

Bertolaso: "Una vergogna gli ottantenni in attesa"

Il doppio del previsto. Ieri mattina il centro vaccinale di Niguarda si è trovato a dover gestire 600 invece delle 300 somministrazioni previste per la mattina, che si sono sommate alle 300 prenotazioni programmate per il pomeriggio. Mentre solitamente l'attesa per il vaccino è di 5 minuti, in questo caso si trattava di far aspettare all'aperto, in una giornata non proprio calda, anche 40 minuti persone fragili, ovvero ultraottantenni. Impossibile farli accomodare all'interno dell'ospedale, così erano esaurite anche le sedie a disposizione nel tendone all'esterno. Allertata immediatamente, la Protezione civile ha montato delle strutture da campo e allestito una sala d'attesa con tanto di sedie per permettere ai 120 vecchietti in attesa all'ora, di aspettare. Le dosi aggiuntive? «Non sono state per fortuna un problema - spiegano dall'ospedale - dal momento che siamo hub e quindi disponiamo delle scorte. In 3 ore circa si riesce a scongelare una fiala direttamente dall'ultra freezer». Il miracolo degli operatori del Grande Ospedale Metropolitano: alle 14 erano state vaccinati tutti i 600 gli anziani della mattina, e nel pomeriggio sono state somministrate le ulteriori 300 dosi. Ovvero i primi richiami degli over 80, partiti appunto ieri.

A dare per primo la notizia del «pasticcio» il commissario per il vaccinale Guido Bertolaso su Facebook: «La coda degli anziani fuori dal centro vaccinale di Niguarda per gli errori di Aria che manda 900 convocazioni al posto delle 600 previste è una vergogna! Ho mandato la Protezione Civile ad assisterli, mi scuso con tutti loro!».

E non è nemmeno la prima volta che il commissario attacca Aria spa (ex Lombardia Informatica), che ha messo a disposizione il portale per le prenotazioni: presentando il piano vaccinale «massivo» aveva messo in luce le criticità del sistema: «Continua a funzionare male e a creare equivoci e ritardi. I motivi di insoddisfazione sono tanti». Non aveva nascosto le criticità nemmeno il vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti tanto da aver optato per il portale delle Poste per la fase 2. «Io devo operare nell'interesse dei cittadini - aveva spiegato - e, d'accordo con il presidente Fontana, ho voluto cambiare sistema e passare a Poste italiane», che dà più opzioni (la possibilità di scegliere tra 4 date) e «offre il sistema gratuitamente». Impensabile rischiare errori del genere con in ballo 6,6 milioni di persone.

Gli errori tecnici? «Non l'abbiamo nascosto - rispondeva laconico Fontana a The True Show su Telelombardia - Ho già detto che sulla parte informatica sono stati fatti degli errori. Non mi diverto a leggere di certi disservizi: ci sono stati errori e sono stato il primo ad innervosirmi».

Così Matteo Salvini lunedì aveva tirato nuovamente in ballo la questione parlando di «teste da tagliare»: «Se qualcuno ha sbagliato paga. Anche della macchina tecnica di Regione Lombardia c'è qualcuno che non è evidentemente all'altezza del compito richiesto». Nel mirino ci sarebbe Francesco Ferri presidente di Aria spa, mentre sembra che la Regione sembra stia facendo quadrato intorno a Lorenzo Gubian, direttore generale succeduto pochi mesi fa a Filippo Bongiovanni, dimessosi a luglio. Anche se il progetto più generale, avversato dalla Lega, sarebbe quello di ristrutturare la società viste le performance non proprio eccellenti della spa.

Intanto ieri è stato siglato l'accordo tra i medici di base e Ats Città Metropolitana per l'adesione alla campagna vaccinale massiva.

I medici i occuperanno dell'anamnesi dei pazienti, di richiamare i «non respondant» ovvero i cittadini che non hanno aderito cercando di convincerli, daranno informazioni e, per chi ne avrà la possibilità, somministreranno le dosi direttamente in studio.

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