La scintilla può essere un lutto, una separazione, un esame che non si riesce a passare. Si comincia così, quasi senza accorgersene, non rendendosi conto. Un disturbo alimentare può avere mille origini e se si tiene conto che attualmente in Italia ne soffrono più di 3 milioni di persone e che tra queste circa 2 milioni sono adolescenti ci si rende conto che il problema c'è, esiste ed è serio. Amnoressia e bulimia sono malattie, non forme di pazzia. Disturbi che si possono curare, combattere e che richiedobno sempre di più un approccio interdisciplinare. Le più colpite sono le donne (il 95% per cento), ma il numero di uomini che manifestano questi sintomi e si rivolgono a strutture di cura specializzate è in crescita (dati Dakanalis et al, 2016). L'incidenza dell'anoressia nervosa è stimata di almeno 8 nuovi casi ogni 100 mila donne e 0,02-1,4 nuovi casi ogni 100 mila uomini in un anno, mentre quella della bulimia nervosa è di almeno 12 nuovi casi per 100.000 donne e 0,8 nuovi casi per 100.000 uomini in un anno. Numeri importanti per disturbi spesso nascosti che nuovo Centro Studi sui Disturbi del Comportamento Alimentare Maria Bianca Corno realizzato dall'Università di Milano-Bicocca e dalla Fondazione Maria Bianca Corno di Monza metterà al centro della sua attività di ricerca. «L'accordo tra l'Università di Milano-Bicocca e la Fondazione Maria Bianca Corno spiega il rettore Cristina Messa - servirà a sviluppare progetti internazionali multidisciplinari per studiare i disturbi del comportamento alimentare più noti e le nuove forme in diffusione tra bambini, adolescenti e adulti». Una nuova struttura clinico-terapeutica dove si integreranno varie professionalità: dalla psichiatria alla psicologia, dalla nutrizione clinica alla pediatria con un'attenzione particolare agli aspetti psicologici, biologici, socioculturali e alle più nuove prospettive terapeutiche. Nel nuovo Centro lavorerà il team di ricerca sui Disturbi del comportamento alimentare del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell'Università di Milano-Bicocca che da 8 anni si occupa di approfondire gli aspetti psicopatologici e relativi alla prevenzione e alla cura di questi disordini, nonché della formazione multisciplinare dei giovani professionisti sanitari. Di recente, il gruppo guidato da Massimo Clerici e Giuseppe Carrà, rispettivamente professore associato e ricercatore di Psichiatria dell'ateneo, in collaborazione con la Fondazione Bianca Maria Corno, ha condotto lo studio «Stigmatizing attitudes and beliefs about anorexia and bulimia nervosa among Italian undergraduates» raccogliendo le opinioni di oltre 2000 studenti dell'Ateneo sui più noti disturbi del comportamento alimentare. La ricerca, pubblicata sulla nota rivista americana Journal of Nervous and Mental Disease, dimostra che oltre l'80 per cento degli studenti dell'Ateneo ha conosciuto o conosce persone che soffrono di un disturbo del comportamento alimentare e più del 10 per cento si è trovato ad affrontare personalmente il problema.
«L'accordo che abbiamo sottoscritto con l'Ateneo spiega Giuseppe Corno preseidente della Fondazione Maria Bianca Corno- vuole dare continuità agli scopi statutari anche a nome e per conto delle persone malate e delle loro famiglie. La Fondazione, nata nel 1997 dal desiderio della mia famiglia di lasciare un segno tangibile e costruttivo nel ricordo di nostra figlia Bianca, sostiene da sempre lo studio, la ricerca e le cure in questo campo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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