Bimbi al teatro gay coi soldi pubblici

Domani in scena "Piccolo Uovo", dove si mostra che le famiglie non sono fatte solo di un papà e di una mamma

Bimbi al teatro gay coi soldi pubblici

Un festival che «non è una difesa dell'omosessualità, ma offre un taglio sulla nostra contemporaneità». Con queste parole Filippo Del Corno, assessore alla cultura del Comune, ha introdotto il suo discorso sulla partecipazione del Comune a «Illecite/visioni», l'unico festival di teatro omosessuale che esiste in Italia finanziato anche dalla regione e Regione che si tiene da ieri al Teatro Filodrammatici. Parlando di una rassegna che nasce «per sentire un punto di vista specifico» sul particolare tema della sessualità, l'assessore ha parlato di rispetto, formazione, messaggi positivi. Un discorso che stride con alcuni degli spettacoli previsti nel festival e realizzati per bambini e adolescenti. Il direttore artistico di «Illecite/Visioni» Mario Cervio Gualersi tra i lavori che verranno presentati ha infatti deciso di inserire anche uno spettacolo appositamente pensato per i più piccoli: «per superare ogni pregiudizio quest'anno - ha detto - ci apriremo anche ai più piccoli e alle scuole superiori». Fin dall'infanzia, insomma, dovrebbe essere chiaro, secondo Gualersi, che esistono anche famiglie con due mamme o due papà. «Piccolo Uovo», un testo che già aveva scatenato un mare di polemiche quando fu fatto leggere nelle scuole, è la rappresentazione dedicata ai più piccoli, e sarà in scena domani alle 16. Si rivolge ai piccoli dai 5 ai 10 anni, e racconta di una bambina che, arrabbiata con la sua famiglia, si chiude in camera sua e gioca col suo amico immaginario «alla scoperta di tante famiglie diverse». A portare in scena questo spettacolo è Teatro 19, una compagnia bresciana: «Ho due figli e la mia è una famiglia di separati – dice Francesca Mainetti, cui appartiene il progetto e la drammaturgia dello spettacolo-. Non di omosessuali (si affretta a specificare, n.d.r). Eppure la gente ci chiedeva che problema avessimo in merito alla nostra separazione. Questo spettacolo vuole parlare semplicemente ai bambini di cose naturali come l'amore in famiglia, ogni tipo di amore».

«II senso nascosto» (giovedì 6 novembre, ore 21) è invece lo spettacolo scritto e diretto da Fortunato Calvino sulla storia di un uomo sposato che non ha mai avuto il coraggio di rivelare alla moglie la propria omosessualità. «Diario di una donna diversamente etero» (venerdì 7 novembre, ore 21), è lo spettacolo scritto da Giovanna Donini, giornalista e autrice televisiva, che nasce dalla sua rubrica online «Diversamente Etero» e spiega in modo tragicomico «come fanno l'amore due donne».

Poi altri spettacoli fino alla chiusura dedicata anch'essa ai più giovani con un altro appuntamento rivolto agli studenti delle scuole medie superiori: martedì 25 e mercoledì 26 novembre, ore 10, i ragazzi verranno accompagnati in teatro per assistere allo spettacolo “Comuni Marziani”, che affronta il tema dell'omosessualità adolescenziale e il senso di isolamento di non accettazione e solitudine che si prova. Sicuri che il messaggio inviato, anche con l'aiuto di finanziamenti pubblici, sia colto per quello che è e non possa esser frainteso da bambini o adolescenti non adeguatamente preparati?

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