Biotestamento, via al match in commissione

Dal biotestamento (nella versione soft per tenere insieme ala laica e cattolica) agli sportelli anticrisi che apriranno in ogni zona il 25 e 26 ottobre. Due progetti contenuti nelle oltre 400 pagine di cui si compone il Piano di zona approvato ieri dalla giunta. Oggi approderà in commissione e da giovedì in aula. Si corre per vararlo entro il 29 settembre, sforare la scadenza significa perdere 14 milioni di fondi fermi in Regione. Il nodo, sciolto alla vigilia dal vertice tra sindaco e maggioranza alla vigilia, era appunto il biotestamento. Stralciata la Carta dei diritti del malato in allegato, entrava nel dettaglio sul fine vita. Cancellato il passaggio su casi Welby ed Englaro. Aggiunto il riferimento all'articolo 32 della Costituzione («nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge»). La giunta ritiene che «una Carta dei diritti on possa esimersi dal riconoscimento di ogni individuo ad esprimere le volontà rispetto al rifiuto dell'accanimento terapeutico e del prolungamento forzato della vita» ma la frase non si conclude più come nella bozza citando le «condizioni di coma irreversibile o disagio estremo». Restano invece gli esempi di Torino e Modena che hanno istituito il registro, ma la giunta passa la palla ai consiglieri. Oggi in commissione inizieranno a discuterne. L'assessore Majorino (nella foto) che tempo fa aveva annunciato il voto della giunta sul registro in questa fase, archivia le polemiche: «Abbiamo tolto una certa enfasi dalla bozza, è importante aver indicato i principi e che il cittadino possa esprimere anticipatamente la propria volontà per evitare l'accanimento terapeutico. Poi il dibattito sarà in aula». Marco Granelli, cattolico del Pd, ha approvato il testo e sottolinea che «non ci sono passaggi su eutanasia e i casi Welby ed Englaro». Col Piano di zona dunque via a sportelli anti-crisi nella zone (si stimano 225mila milanesi in condizioni di povertà relativa).

Majorino anticipa più controlli sui «furbetti del sociale» e «la necessità di costruire un welfare destinato alla classe media, con servizi a pagamento costruiti col privato sociale». Nella lista delle priorità anche Immigration center e un Centro contro le discriminazioni sessuali.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica