«Riporteremo i militari nelle strade». L'annuncio del segretario del Pdl Angelino Alfano rinfranca gli animi dei cittadini di via Padova. A una settimana dalla sparatoria fra due auto in pieno giorno, la gente ha ancora paura ma nessuno della giunta milanese pare davvero intenzionato ad affrontare il tema della sicurezza. «Non c'è nessuna emergenza» aveva dichiarato il sindaco Giuliano Pisapia solo pochi giorni fa. Per questo il Pdl ha deciso di intervenire. E fare un annuncio da un marciapiede, davanti a cittadini e negozianti, suona come una promessa sacrosanta.
«Noi - spiega Alfano ai residenti di via Padova e via Giacosa - proponiamo che ci siano più poliziotti e carabinieri a Milano e chiediamo il ritorno dei militari, che dovrebbero essere restituiti ai pattugliamenti». Più controlli non significa - precisa il segretario pidiellino - militarizzare la città ma «vuol dire restituire la libertà alla gente». Perché tutti possano girare per strada con figli e passeggini senza pericolo. Secondo Alfano la sicurezza è «in fondo alla classifica delle priorità» della giunta Pisapia. Il sindaco non si smentisce nemmeno stavolta: sostiene che la sicurezza sia tra le sue priorità ma liquidare la questione dicendo di non gradire «i vigili rambo. Piuttosto i vigili di quartiere». Già, ma quelli non risolvono il problema della sicurezza. L'intero Pdl invece parla di «inerzia» da parte dell'amministrazione. Presenti al sopralluogo con Alfano anche il coordinatore nazionale del Pdl Ignazio La Russa, il coordinatore lombardo Mario Mantovani, il coordinatore cittadino Giulio Gallera, Daniela Santanchè, l'assessore regionale Romano La Russa, il vicepresidente del Consiglio comunale di Milano Riccardo De Corato e il capogruppo pidiellino in Comune Carlo Masseroli. E tutti hanno la sensazione che la gente voglia altro rispetto a quello che l'amministrazione comunale fa. I residenti circondano Alfano per stringergli la mano e per sancire in qualche modo un patto, sperando di rivedere le ronde per strada a breve. «Ero molto più sicura con i militari e di sicuro non sentivo intaccata la mia libertà. Anzi, tutto il contrario» racconta una signora, stufa di andare a fare la spesa con i soldi contati per non correre il rischio di venir derubata. Fuori dal tabaccaio vicino alla fermata del bus, un residente ricorda i tempi in cui «in via Padova si stava bene. Era un quartiere di gente semplice ma dove c'era tranquillità. Vorrei che i miei figli possano rivivere quel clima». Anche i commercianti, sia italiani sia stranieri, chiedono più controlli contro i balordi. «Va bene le pattuglie - interviene Massimiliano, che gestisce un negozio di fotografia - ma forse è il caso di controllare anche le case. Cioè di fare verifiche sulle persone a cui si affittano gli appartamenti per evitare che a loro volta subaffittino la casa a chissà chi. Solo così si può combattere la delinquenza». Qualcuno chiede come mai a fare il sopralluogo non c'è nessuno della giunta Pisapia. Un passante grida ad alta voce che il problema non è solo quello della sicurezza: «Bisogna dare lavoro ai giovani, a tutti i giovani - se la prende -.
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