La chiamavano «Nonna Rosa», la cinquantasettenne di Bollate che è stata arrestata dai poliziotti del commissariato di Quarto Oggiaro, guidati dal vice questore Antonio D'Urso, durante l'operazione «Colomba bianca», altro nome con cui era conosciuta la spacciatrice.
In casa della donna, il cui vero nome è Rosanna Pitino, 57 anni, sono stati trovati 3 etti di cocaina purissima al 92%, che poteva superare i 50mila euro di valore di mercato, oltre a 2500 euro in contanti, materiale da taglio e ad alcune confezioni già pronte per essere distribuite ai galoppini.
La spacciatrice abita in un appartamento al primo piano del cosiddetto «fortino della droga» di Bollate. A Milano lo stabile è noto perché anche dalle forze dell'ordine è sempre stato definito «impenetrabile», perché controllato continuamente da vedette a tutti gli angoli. Per riuscire ad entrare i poliziotti si sono dovuti travestire da imbianchini, da tecnici degli ascensori e da pony express fingendo di dover consegnare le pizze.
Proprio uno di questi «finti» imbianchini, chiedendo a «Nonna Rosa» dell'acqua per diluire la vernice, è riuscito a distrarre la donna e a fare irruzione insieme ai suoi colleghi nel suo appartamento.
È stato in questo modo che gli investigatori di Quarto Oggiaro sono riusciti ad arrestarla venerdì scorso, portandola poi nel carcere di San Vittore.Ce l'hanno fatta invece a scappare tutti i galoppini di cui si serviva la donna per distribuire la droga nel quartiere. Secondo gli investigatori erano almeno in quattro e tutti italiani.
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